
Il presidente di Erap Marche Di Ruscio: "Ho avviato un’indagine interna e sostituito dei dirigenti tecnici. Alcuni cantieri erano finiti, ma continuavano a drenare fondi".
"Dobbiamo contribuire alla consegna delle case a chi ne ha bisogno o siamo qui per fare altro? Negli anni sono stati spesi e sparsi troppi incentivi, attraverso perizia di variante e così via. Fondi di cui si sono perse le tracce, e questo mi disturba".
Saturnino Di Ruscio, presidente di Erap Marche, l’istituto che si occupa degli alloggi popolari, non usa filtri o mezzi termini e va dritto nel denunciare una situazione molto scomoda emersa nell’analisi interna all’ente che guida da tre anni. Da qui il via a una serie di decisioni molto delicate: "Ho deciso di cambiare i vertici degli uffici interni a Erap _ ha aggiunto l’ex sindaco di Fermo _, a partire dal responsabile del presidio Erap di Ancona, (il nuovo è Sauro Vitaletti in servizio da gennaio), per poi passare ad altri tecnici, dal direttore delle manutenzioni al responsabile dei cantieri (sono subentrati gli ingegneri Baldassarri e Tamanti). Non capivo perché alcuni cantieri, dove avevamo già speso dei soldi per ripartire e finire i lavori, continuavano a drenare fondi. Dove finivano quei soldi e perché nulla si muoveva. Da qui la decisione di attivare un’indagine interna accurata per capire se ci siano state delle negligenze, degli errori o magari altro". Tra le righe Di Ruscio è facilmente interpretabile. Il presidente Erap vuole capire se la gestione dei cantieri sia stata oculata o meno, fino magari ad assumere provvedimenti estremi: oltre all’indagine interna magari qualche segnalazione alle autorità competenti. I dubbi sorgono in considerazione di quanto accaduto nel capoluogo, con quasi 200 alloggi pronti per essere consegnati e i lavori fermi per anni. Il riferimento è ai blocchi di cui parliamo in un pezzo a parte: "Con la nuova dirigenza del Presidio di Ancona – ha aggiunto Di Ruscio – dal 1° gennaio stiamo mettendo ordine anche ai lavori. Ancona è il Presidio con il più alto numero di lavori bloccati, eravamo e siamo coscienti dei problemi che avremmo incontrato ma spesso, come ho già detto, la fantasia supera la realtà. La dimostrazione delle mie affermazioni sta negli articoli pubblicati dagli organi d’informazione e che ci riguardano, come quelli di questi giorni. La prima operazione che la nuova dirigenza ha effettuato è stata quella di verificare la corrispondenza tra cantieri avviati, quelli da avviare e le risorse disponibili. Senza scendere nei dettagli per alcune voci di bilancio le somme vincolate erano superiori a quelle disponibili e in altre, dopo un meticoloso lavoro di ripulitura, abbiamo scovato qualche residuo disponibile che compensava parzialmente la differenza negativa".