"Caso antenna, il sindaco parli coi cittadini"

Dalla maggioranza Rebecchini di Forza Italia invita Olivetti al dialogo. Lo stesso primo cittadino ribadisce le difficoltà a intervenire

"Caso antenna, il sindaco parli coi cittadini"

La mega antenna del «Cavallo»

Antenna telefonica al ‘Cavallo’, il consigliere di Forza Italia Luigi Rebecchini invita il primo cittadino a rispondere: "L’impegno di ascolto è al primo punto del nostro programma elettorale". La costituzione di un Comitato, una raccolta firme, un ricorso al Tar, i residenti della collina panoramica a sud della spiaggia di velluto fanno quadrato contro l’installazione dell’antenna telefonica. Due le lettere indirizzate al primo cittadino dove si chiede un incontro per trovare un punto di accordo: "Un consiglio comunale, una giunta e un sindaco, non abbiamo un Commissario che può non ascoltare e agire al minimo. A me pare, purtroppo, che assai spesso l’impegno di governare e quindi svolgere il ruolo politico e di indirizzo a cui sindaco e giunta sono chiamati non venga assolto. Io non so come finirà il ricorso al Tar da parte di alcuni cittadini, in ogni caso a mio parere aver invitato i cittadini a far ricorso al Tar e di per sé già comunque perdente per l’amministrazione comunale, qualsiasi sia l’esito. Sarebbe stato doveroso che il sindaco avesse chiesto un’interlocuzione alla compagnia telefonica che sicuramente avrebbe accettato l’interlocuzione, perchè non si dice no ai pali telefonici ma un posizionamento diverso e sono certo che la compagnia telefonica avrebbe sicuramente accettato lo spostamento di alcuni metri" si legge in un comunicato a firma del consigliere Rebecchini.

Gli Amministratori hanno provveduto, oltre a fare un censimento, a redigere un nuovo ‘Piano Antenne’. Il sindaco Massimo Olivetti è intervenuto una volta sulla questione: "I comuni non avrebbero più alcuna facoltà di impedire l’installazione di stazioni radio nel proprio territorio ma, in base alla nuova normativa, il Comune può dotarsi di un nuovo regolamento delle antenne, che ha una efficacia molto ridotta. Esso deve contenere una disamina delle postazioni esistenti e quindi dell’esposizione della popolazione alle onde elettromagnetiche, e individuare aree di proprietà comunale in cui i gestori sono invitati a poter mettere le loro antenne a un canone fortemente calmierato dalla legge quantificato in 800 euro annui. Di fatto però il gestore anche in presenza di queste aree è libero scegliere altre alternative".