Castelfidardo, cani imprigionati con una catena. Uno era morto

Blitz dei forestali, sequestrati dalla Procura tre animali. Un 59enne nei guai

I cani vengono liberati dai forestali

I cani vengono liberati dai forestali

Castelfidardo, 19 gennaio 2019 - Legato ad una rete con un collare «a strozzo» e una catena lunga appena 15 centimetri che non gli consentiva nemmeno di muovere la testa. Stava lì, all’interno di un giardino incolto, appoggiato ad una sedia di plastica, un cane meticcio di appena un anno, dal pelo nero e folto. Poco lontano da lui c’era un altro cane ma ormai morto, un terranova di 5 anni.

E’ la scena che si è presentata ai carabinieri forestali del Conero e alla polizia locale di Castelfidardo entrati in un’abitazione privata per un controllo dopo alcune segnalazioni di cittadini e di guardie zoofile che avevano visto e saputo di cani tenuti in cattive condizioni e in stato di sofferenza. Martedì è scattato il blitz ma per uno dei due animali è stato troppo tardi perché già non respirava più. Il controllo accurato ha portato però subito al sequestro preventivo, chiesto dalla Procura e poi convalidato dal gip giovedì, di tre cani: due vivi e quello trovato morto.

Insieme al cagnolino legato e alla carcassa del terranova infatti c’era, nella stessa area, anche un pastore tedesco di 6 anni tenuto libero. Gli animali erano relegati ad un rettangolo recintato, insieme a materiale di scarto, sedie, bancali di legno, di una casa dove vive un 59enne originario della provincia di Napoli. L’uomo era al lavoro al momento del blitz ma è stato denunciato per maltrattamenti ed uccisione di animali perché è l’intestatario della casa presa in affitto.

Adesso dovrà fornire indicazioni sul perché c’erano gli animali in quello stato. Sulla vicenda sono in corso le indagini che potrebbero non riguardare solo il napoletano denunciato. Il cane trovato legato era sul retro dell’abitazione, non visibile dalla strada, aveva ferite al collo che probabilmente si era procurato nel tentativo di sottrarsi a quella catena così corta che gli impediva di muoversi. Una catena che lo costringeva così da molti giorni. L’animale era in stato di sofferenza. La carcassa del terranova verrà portata all’istituto zooprofilattico di Pesaro per essere analizzata.

Si cercherà di appurare le cause della morte e soprattutto quando questa è avvenuta. Da un primo riscontro fatto sul posto risalirebbe almeno ad un paio di giorni prima. I cani trovati vivi sono stati affidati al canile Anita di Falconara e quando le indagini saranno concluse potranno essere adottati. Tutti avevano il microchip e risultano iscritti all’anagrafe canina del servizio sanitario.