
Gianluca Giardini, il tifoso dell’Ancona morto a 58 anni nella clinica oncologica dell’ospedale di Torrette
Dopo la morte, la sparizione di una catenina che più del valore materiale aveva sopratutto un significato affettivo per la famiglia di Gianluca Giardini, il supertifoso dell’Ancona e dipendente della Cna scomparso il giorno di Pasquetta all’età di 58 anni all’ospedale di Torrette per le conseguenze di un brutto male. Un episodio, quello denunciato dalla sorella di Gianluca che ha destato impressione soprattutto nel personale della clinica oncologica dell’ospedale di Torrette che si dichiara completamente estraneo alla vicenda: "Siamo molto addolorati per la morte del nostro paziente – dicono – che abbiamo curato con amore e professionalità, così come facciamo con tutte le persone che vengono ricoverate in questo reparto. Mai nessuno, e questo vorremmo sottolinearlo in maniera decisa, si sognerebbe neppure di pensare di poter prendere qualcosa a un paziente. Figuriamoci qualcosa di grande valore affettivo come una catenina. Nella clinica oncologica non è mai successo nulla di simile. Quello che ci interessa è soltanto il benessere dei pazienti".
Secondo la sorella di Giardini, la catenina il sabato prima di Pasqua c’era e dopo la morte sarebbe sparita. Ma nessuno l’ha vista. Nel reparto non entrano persone da fuori, se non coloro che prestano servizio al suo interno quotidianamente e che mai potrebbero prendere a un paziente un oggetto di valore.
Oggetti che peraltro in ogni reparto ospedaliero vengono preliminarmente fatti togliere ai pazienti proprio per evitare che possano andare perduti e che specie nel caso di persone che devono essere sottoposte ad esami radiologici o ad interventi chirurgici, vengono proprio rimossi dal corpo per protocollo.