Caterpillar Jesi, malore durante la protesta: soffrì e perse la moglie di Covid

L’operaio, 59 anni, si è accasciato davanti alla New Holland che manifestava solidarietà. Un’ambulanza lo ha portato in ospedale: c’è grande apprensione per le sue condizioni

L’ambulanza ieri mattina davanti alla sede della Caterpillar mentre soccorre l’operaio

L’ambulanza ieri mattina davanti alla sede della Caterpillar mentre soccorre l’operaio

Jesi (Ancona), 16 dicembre 2021 - La mobilitazione si sposta dai cancelli della Caterpillar a quelli della New Holland (con le tute blu in assemblea in sciopero per un’ora in segno di solidarietà) e mentre i lavoratori raccontano la rabbia e lo sconcerto uno di loro avverte un malore. Un dolore al petto e così lui stesso, classe ’62, ha chiesto ai colleghi di chiamare i soccorsi. E’ stato soccorso dai sanitari sopraggiunti con l’automedica e l’ambulanza della Croce Verde al pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani con un sospetto infarto e qui è stato sottoposto a tutti gli accertamenti e trattenuto in osservazione. Il dramma del licenziamento per lui, 59 anni, origine marocchine è stato un colpo durissimo che è piombato su una situazione personale già molto difficile.

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L’operaio, colpito nella prima ondata dal Covid a fine marzo dello scorso anno, ha perso la sua compagna, Elia Fratini, 62 anni, fisioterapista di Villa Adria ad Ancona, morta, in attesa di tampone nel letto accanto a lui che pure aveva gravi sintomi del virus, quando la situazione pandemica e i contagi fuori controllo non consentivano un tempestivo intervento e presa in carico. Dopo il decesso i familiari avevano presentato un esposto in Procura. E il marito di lei, origine marocchine, è stato a lungo ricoverato per i sintomi del Covid. Non si è mai ripreso dallo choc di aver perso la sua compagna ma anche dagli effetti del virus che gli ha lasciato conseguenze neurologiche. Ma era tornato al lavoro a cui era particolarmente dedito alla Caterpillar fino all’annuncio della chiusura (entro il primo trimestre del prossimo anno) dello stabilimento venerdì scorso: una mannaia che gli avrebbe fatto di nuovo crollare il mondo addosso secondo quanto riferiscono i colleghi che ieri lo hanno soccorso e confortato.

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C’è grande apprensione per lui che si trova in una situazione particolarmente delicata ma ognuna in modo diverso le vicende umane che emergono dalla vertenza Caterpillar, ad una manciata di giorni dal Natale fanno tremare i polsi. "Da giorni non dormo. In famiglia mi trattano come uno che non sta bene" racconta davanti ai cancelli Diego Capomagi, lavoratore e componente Fiom Cgil della Rsu Caterpillar. Intanto continua a mobilitarsi anche la comunità: gli anarchici lanciano l’odea di "un comitato di tutti coloro che vogliono esprimere attivamente sostegno, vicinanza, e solidarietà alla lotta dei lavoratori della Caterpillar. In passato, durante le lotte della Sima – evidenziano - nessuno fu lasciato solo. La strada da percorrere è lunga, e le passerelle politiche e televisive durano troppo poco per poter garantire risultati certi. Non si possono disperdere risorse, ma si devono raggiungere risultati che possano garantire dignità e sicurezza a tutte le famiglie che oggi vengono messe in mezzo ad una strada. Lottare oggi per la Caterpillar, significa lottare per un futuro migliore per tutte e per tutti".