"Cenone di Natale nel mio ristorante solo per i migranti e i senzatetto"

Il titolare del Sepofa agli Archi e un’associazione si uniscono per regalare una serata con pizza ai più sfortunati: "Quella sera sarei stato chiuso ma non possiamo girarci dall’altra parte davanti a ciò che sta succedendo"

Egidio Amico, titolare del 'Sepofa', e sopra migranti al freddo per strada

Egidio Amico, titolare del 'Sepofa', e sopra migranti al freddo per strada

Ancona, 15 dicembre 2022 - "Voglio regalare una serata di normalità a gente che soffre. Qualche ora in allegria per una bella ‘pizzettata’, anche se poi dal giorno dopo questi ragazzi torneranno in strada e a tirare avanti con enormi difficoltà. Non possiamo restare insensibili a questa situazione". Egidio Amico è il titolare del noto locale Sepofà di via Marconi, davanti agli Archi, una di quelle attività che nel tempo hanno ridisegnato l’ambito commerciale e non solo di un quartiere a torto considerato poco raccomandabile. Per la sera della Vigilia di Natale ha deciso di tenere aperto il suo locale, altrimenti chiuso, per offrire la cena, prettamente a base di pizza (considerata una delle migliori della città), a un gruppo di migranti stranieri che da mesi è costretto a vivere in strada per carenza di posti nei centri di accoglienza.

L’iniziativa è stata ideata da un’associazione anconetana che ha proposto la cosa ad Amico: "Questa persona sapeva di un’iniziativa che avrei voluto fare lo stesso periodo dello scorso anno e che poi è saltata – aggiunge Egidio, per anni al timone di Desiderio e poi di Mangiare Bere Uomo Donna in via della Loggia – Quando mi ha chiamato proponendomi di aprire la pizzeria il 24 dicembre per i senza fissa dimora non ho avuto bisogno di pensarci su troppo a lungo. Nel giro di pochi minuti l’ho richiamato e ho confermato a cosa. Ripeto, quella sera avevo messo in conto di tenere chiuso, il mio non è un locale da cenoni o cose del genere e di solito in giro c’è poca gente. Vorrà dire che invece di andare io a cena da qualche parte la sera della vigilia la passerò nel mio ristorante per qualcosa di veramente utile. Spero che il mio gesto serva a far capire alla gente, agli anconetani, cosa significa vivere in strada, specie in un periodo di freddo estremo. Sapere che questi ragazzi dormono all’aperto in vari punti della città fa davvero male al cuore e mi fa anche arrabbiare. Ci vuole maggiore sensibilità, non possiamo girarci dall’altra parte".

Come accennato in precedenza, non è la prima volta che il titolare del Sepofà è protagonista di iniziative del genere. Lo scorso anno Egidio Amico ne aveva pensata una che poi, purtroppo, non si è finalizzata: "Sempre per il periodo di Natale avevo chiesto al parroco degli Archi se poteva aiutarmi a organizzare una serata nel mio locale invitando le persone sole del quartiere. Lui era stato contento di questa proposta, ma poi non siamo riusciti a trovare le persone sufficienti. Si trattava soprattutto di residenti del quartiere, anziani in particolare ma non solo, che alla fine avevano preferito evitare anche per una questione di dignità".

La serata del 24 dicembre al Sepofà è ancora tutta da organizzare, ma il tempo per farlo è sufficiente, in fondo manca più di una settimana. A grandi linee è probabile che i migranti senza fissa dimora invitati saranno di base una ventina, ma il numero potrebbe cambiare: "Saremo io assieme al mio pizzaiolo quella sera e forse qualcuno dell’associazione, oltre agli ospiti ovviamente. Staremo insieme per un paio d’ore o quanto servirà" conclude Egidio Amico.