Ancona, centro islamico vietato ai sanitari con le scarpe

In Via Dalmazia la Croce Gialla doveva soccorrere un marocchino che stava male

Il personale della Croce Gialla (Foto Antic)

Il personale della Croce Gialla (Foto Antic)

Ancona, 2 gennaio 2018 - Chiamano i soccorsi perché un fedele, un marocchino di 42 anni, si sente male ma quando arriva l’equipaggio della Croce Gialla, i militi non vengono fatti entrare perché: «Non si entra con le scarpe nel luogo di preghiera islamica; ma a piedi nudi o indossando solo i calzini». E’ successo nella notte di San Silvestro quando è arrivata la chiamata al 118 che riferiva appunto circa la necessità di un’ambulanza da mandare al Centro di preghiera di via Dalmazia, nel quartiere del Piano, affollata di fedeli. Lo straniero che aveva accusato il malore, era pallido e debole dopo aver mangiato le cibarie che un po’ tutti i musulmani avevano portato da casa o cucinato sul posto.

Sono stati gli stessi soccorritori, di fronte al ‘divieto di ingresso’, a cercare di far capire che quelle che indossavano erano calzature anti-infortunistica, e che avevano l’obbligo di non toglierle. Il fatto di tenerle ai piedi non era dunque un vezzo dei volontari, ma un obbligo per la sicurezza stessa dei militi di poter operare senza pestare, sbattere o rimanere schiacciati involontariamente su qualcosa che li avrebbe potuti ferire o altro.

Insomma, all’Imam tutto ciò inizialmente non interessava poiché comunque, secondo le regole del Centro di preghiera, nel luogo di culto si doveva entrare solo a piedi scalzi. In altre occasioni in cui erano state invitate anche le autorità affinché partecipassero a determinati incontri per l’integrazione, era stata fatta la stessa richiesta ma, comandanti e poliziotti, non potendo rimanere senza calzature erano stati lasciati fuori mentre ad altri erano state fornite delle buste di plastica da indossare come calzanti. La notte di Capodanno, le buste però non c’erano e allora, per evitare di perdere ulteriormente tempo, si è dovuto raggiungere un accordo: o si entra, oppure qualcuno porta il paziente all’esterno e si provvede a medicarlo direttamente in strada. Queste, in sintesi, le due opzioni davanti alle quali ci si è trovati.

Di fronte a questo ‘bivio’, l’imam si è quindi confrontato con alcuni fedeli e, mentre il tempo intanto trascorreva, si è deciso all’unanimità di far entrare l’equipaggio della Croce Gialla nel Centro. Il marocchino è stato quindi medicato sul posto e successivamente, data la situazione in cui versava, si è deciso di trasportarlo in codice giallo al pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette per essere sottoposto ad ulteriori e più approfonditi accertamenti. Le sue condizioni non risultano gravi.