Ogni parola che pronunciamo ha un valore importante. Un valore che aumenta in modo cruciale quando si parla di persone con disabilità. Su questo tema si è tenuto ad Ancona, nella sede del Centro Papa Giovanni XXIII che lo ha organizzato con l’Ordine dei giornalisti Marche, un convegno su "Le parole contano. Comunicare la disabilità con rispetto e consapevolezza". L’evento rivolto non solo ai comunicatori ma a chiunque interessato al tema è stato aperto da Giorgia Sordoni Presidente del Centro che ha illustrato le molteplici attività svolte dalla cooperativa che dal 1997 si prende cura delle persone con disabilità e delle loro famiglie attraverso due centri diurni, due comunità residenziali, la Casa Sollievo e il ristorante solidale Fricchiç. "Una attività - ha detto - che non possiamo svolgere da soli ma con tutta la società".
Ecco il perché di questo convegno sulle parole che ognuno dovrebbe maneggiare con cautela quando si parla di persone con disabilità. "Se la disabilità ci è estranea e la approcciamo sempre e solo come un mondo a parte - ha detto Sara De Carli giornalista Vita - come noi e loro, pur volendo rispettarla, quella sensazione di alterità ed estraneità scava un fossato che rende le parole sbagliate anche se formalmente corrette". Sia lo Stato, con il DL 62/2024 che l’ODG nazionale con la "Guida Comunicare la disabilità. Prima la persona", hanno definito criteri che hanno come obiettivo il riordino dei termini utilizzati nel descrivere le diverse situazioni legate alla disabilità. Un decalogo sulle parole da usare e non usare "perché - ha sottolineato Claudio Arrigoni giornalista del Corriere della Sera - la disabilità non è una condizione intrinseca della persona ma una situazione che emerge dall’interazione tra la persona e l’ambiente in cui si trova". Le cose sono notevolmente cambiate negli ultimi anni ed oggi siamo di fronte a persone con disabilità che prendono direttamente parola e questo può cambiare molto. Ecco perché le parole sono importanti: "Servono parole nuove che generino cose nuove". Questo spetta a tutti.
Claudio Desideri