Centrodestra sulle barricate "Situazione sconcertante"

Da Fdi alla Lega tutti contro l’esponente Dem, anche il governatore Acquaroli stigmatizza l’accaduto: "Tutto molto triste, esprimo solidarietà a Salvini"

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"Condanna" nei confronti di quanto pubblicato sui social da Maurizio Mangialardi e un invito ad "assumere i provvedimenti adeguati" nei confronti del capogruppo in Consiglio regionale del Partito democratico delle Marche. Sono le richieste esplicitate, ieri in Consiglio regionale, in una mozione sottoscritta dai capigruppo del centrodestra (Lega, FdI, Fi, Civici Marche ed Udc).

Tutto questo dopo il botta e risposta sui social tra lo stesso capogruppo regionale del Pd Maurizio Mangialardi e Matteo Salvini. Alla fine l’Assemblea legislativa marchigiana ha approvato la mozione presentata dai capigruppo del centrodestra con la "netta condanna per quanto pubblicato dal capogruppo Pd in quanto rappresenta una comunicazione violenta, intollerante e di istigazione all’odio verso l’avversario politico", ma eliminando i provvedimenti che il Pd avrebbe dovuto prendere nei confronti del suo rappresentante.

In Aula la questione della story pubblicata dall’ex presidente regionale dell’Anci, che riportava la foto capovolta di Salvini e Le Pen, ha tenuto banco per oltre tre ore. "Era una storia e non un post e già questo cambia perché la storia riguarda un momento e ha una durata temporale – ha premesso Mangialardi –. Salvini più volte ha detto in tv che il programma di Marine Le Pen avrebbe potuto capovolgere l’Unione europea. Invece non è stata capovolta l’Europa ma quelle tesi. Questo è il significato, nessuna attinenza con fatti ed eventi tragici che hanno segnato la storia del nostro paese".

Alla fine, come detto, forse dopo le parole dello stesso Mangialardi, dalla mozione iniziale del centrodestra, rispetto a quella approvata, è stato stralciato il passaggio con cui si chiedeva al Pd di adottare provvedimenti nei confronti del capogruppo Pd.

Nel dibattito, per Marco Marinangeli (Lega) "non c’è un processo a Mangialardi, ma la censura di un atto che ha le caratteristiche per essere condannato e anzi mi sorprende che non ci sia una vera e propria ammissione di colpa ma solo delle scuse fuori posto". Elena Leonardi (FdI) ha sottolineato invece che "rappresentare personaggi della destra a testa in giù è un chiaro richiamo a piazzale Loreto".

"La vicenda Mangialardi evidenzia il male eterno della sinistra italiana, Pd in testa, la supposta superiorità che li porta a due pesi e due misure su ogni vicenda: un loro errore sempre derubricato a superficialità, un errore di chi non la pensa come loro invece è da fucilazione in pubblica piazza". E’ quanto ha sostenuto il capogruppo Fdi Carlo Ciccioli. "Un esempio tipico sono anche le dichiarazioni del Pd sulla sanità regionale – prosegue Ciccioli – sempre viziate da doppie morali, a seconda delle esigenze di quel partito su responsabilità antiche o recenti sulla stessa vicenda".

A scendere in campo, rompendo il silenzio, anche il governatore Francesco Acquaroli: "In questo clima di tensione e di guerra alle porte dell’Europa e proprio mentre ci si accingeva alla Festa della Liberazione, è surreale e sconcertante aver dovuto assistere a immagini e messaggi violenti. E’ davvero tutto molro triste – conclude Acquaroli –. Esprimo la mia vicinanza e solidarietà al segretario della Lega, Matteo Salvini".