No al Centro per i rimpatri di migranti a Falconara: è un coro unanime quello che arriva dal centrosinistra sia a livello locale che regionale. Nel mirino anche la Regione e il Comune di Falconara. Il consigliere regionale del Pd, Antonio Mastrovincenzo, fornisce anche alcuni dettagli interessanti sui Cpr: "Se confermata la notizia dell’avvio dei lavori, diffusa sulla stampa, sarebbe un fatto gravissimo. Questo tipo di strutture ha caratteristiche di tipo detentivo, condizioni molto precarie, dove spesso nascono risse, violenze, dove l’uso di psicofarmaci è molto diffuso. Vere e proprie ‘bombe sociali’. Attualmente in Italia i Centri sono 10, di cui 9 attivi, distribuiti in 7 regioni (Puglia, Sicilia, Lazio, Basilicata, Friuli Venezia-Giulia, Sardegna e Lombardia), che ospitano quasi 600 persone. Per la costruzione dei nuovi Cpr si prevede un costo di circa 100 milioni di euro e per la loro gestione un impiego massiccio di risorse economiche e di personale delle forze dell’ordine. Un anno fa il vicepresidente Saltamartini rispondendo a una mia interrogazione aveva affermato che per le Marche non c’era l’esigenza di avere questo centro. Così la sindaca di Falconara si era dichiarata contrarissima all’ipotesi, precisando che non aveva ricevuto alcuna comunicazione. Cosa è cambiato da allora? Ci auguravamo che, per una volta, il Presidente Acquaroli potesse dire no al Governo Meloni che su un tema così complesso ha messo in campo interventi ideologici".
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il gruppo consiliare del Pd di Falconara: "Come Partito Democratico avevamo già espresso le nostre posizioni di forte contrarietà nel settembre del 2023, portando un’interrogazione in Consiglio comunale. Queste strutture hanno un carattere detentivo. Ampliare il numero dei Cpr allungando la durata di permanenza rischia di creare grandissimi disagi a livello sociale. Tali preoccupazione erano già state portate all’attenzione dell’amministrazione tramite un’interrogazione. Nelle ultime righe chiedevamo alla sindaca se fosse a conoscenza di una reale possibilità di realizzazione di un centro di permanenza e rimpatrio nel territorio falconarese ed eventualmente quale sarebbe stata la posizione dell’amministrazione in merito. La risposta fu puntuale e immediata: la Signorini espresse una profonda contrarietà, precisando di non aver avuto nessuna comunicazione a riguardo. Di conseguenza vorremmo capire che cosa sia cambiato da un anno a questa parte. Come mai, se la scelta su Falconara è stata fatta e si sono avviati i lavori, l’amministrazione e la Regione non hanno ufficialmente comunicato nulla alla cittadinanza?".
Infine, sempre dal consiglio comunale di Falconara, la voce di Marco Baldassini, civico in maggioranza con il centrodestra e poi passato all’opposizione: "Signorini hai fallito, dimettiti – attacca Baldassini – Ora cosa ha da dire chi ci ha accusato di creare allarmismi e di non dire la verità? Non sei in grado di tutelare il tuo territorio e difendere la sicurezza della tua città e dei tuoi cittadini".