PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

C’erano anche 19 minorenni tra i 276 naufraghi in porto

Sbarcata ieri mattina la Ocean Viking, alcune ragazze erano incinta: il sospetto è che siano vittime della tratta. Un caso di tubercolosi: 8 saranno accolti nelle Marche.

Sbarcata ieri mattina la Ocean Viking, alcune ragazze erano incinta: il sospetto è che siano vittime della tratta. Un caso di tubercolosi: 8 saranno accolti nelle Marche.

Sbarcata ieri mattina la Ocean Viking, alcune ragazze erano incinta: il sospetto è che siano vittime della tratta. Un caso di tubercolosi: 8 saranno accolti nelle Marche.

C’erano anche 19 minorenni non accompagnate, tutte originarie del Corno D’Africa, tra i 276 naufraghi sbarcati ieri al porto di Ancona dalla Ocean Viking. Un terzo del numero totale erano minori, compresi neonati, bambini di pochi anni e donne incinta, oltre a questo gruppo di giovanissime in larga parte di nazionalità eritrea. Una condizione che induce a pensare come queste ragazzine scappate da Paesi in guerra o con altissimi tassi di povertà possano essere le vittime della tratta. La nave bianca e rossa della ong Sos Mediterranée è entrata in porto ieri mattina pochi minuti dopo le 8 e lo sbarco della Ocean Viking alla banchina 19 dello scalo dorico è terminato attorno a mezzogiorno: "C’erano molti bambini, neonati e donne, abbiamo ascoltato le loro storie di resilienza e speranza. Auguriamo loro ogni bene" si legge nel post diffuso su X dall’ong francese: "I migranti verranno redistribuiti tra le Marche, l’Abruzzo, l’Emilia Romagna, l’Umbria e la Puglia" ha spiegato il prefetto di Ancona Maurizio Valiante, presente sulla banchina dello sbarco. Nelle Marche resteranno 8 minori non accompagnati, che saranno assegnati alle strutture di accoglienza e 69 adulti. Tra loro una donna incinta già accolta in ospedale e tre neonati. Forse c’è un caso sospetto di tubercolosi. I minori sono stati accolti dagli operatori della Croce Rossa e di altre associazioni che si occupano di loro sotto il profilo umanitario, dalla Caritas a Free Woman, oltre a personale dell’Ast 2 e della sanità marittima che si è occupato degli screening sanitari. Una volta finita l’accoglienza al porto i migranti in arrivo da diversi Paesi (oltre ai due Paesi menzionati prima ci sono casi tanti in arrivo dal Sudan e poi da Pakistan, Bangladesh e così via) sono stati trasferiti per le operazioni documentali e di riconoscimento al PalaRossini. Per la prima volta è stato scelto il grande palas di Passo Varano per questa fase dell’operazione visto l’elevato numero di migranti sbarcati. Proprio al PalaRossini per i più piccoli è stata allestita una ludoteca di emergenza per rendere più sereno l’arrivo a terra. Resta la preoccupazione per le sorti delle ragazzine, anch’esse inserite nei centri di accoglienza da dove, tuttavia, potrebbero allontanarsi per raggiungere altri Paesi europei. Nessuna di loro ha voluto raccontare agli operatori il dramma vissuto nei lager libici dove sono rimaste in ostaggio alla mercé di bande criminali.