"Chiediamo soltanto di lavorare Abbiamo perso il 60% di fatturato"

Il locale è rimasto aperto per poche ore di giorno "L’asporto serve solo a tamponare le perdite"

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Uno dei fattori andato perso in questi mesi bui per il commercio è stato il rapporto con la clientela: "I continui cambiamenti, da una fascia di colore all’altra, ti demotivano a livello psicologico. Tuttò ciò intristisce e invece il nostro lavoro è un’altra cosa, noi che abbiamo e dobbiamo sempre avere il sorriso e dare un servizio. Adesso che siamo noi a chiedere qualcosa non è facile". Elisa Campanella è una dei membri della nota famiglia che gestisce il centralissimo caffè e ristorante Giuliani in corso Garibaldi, fino ad oggi rimasto aperto ma solo per l’asporto: "Serve solo a tamponare e restare in contatto con i clienti, ma per il fatturato è davvero poca cosa – aggiunge la Campanella – Da inizio pandemia abbiamo perso oltre il 60% del fatturato. Siamo rimasti sempre aperti poche ore di giorno, mentre l’anima del lavoro è alla sera e i fine settimana, quando accogli le persone. Mi piace il concetto emerso qui ‘Una casa fuori casa’, ecco cosa siamo noi. A questo punto non chiediamo aiuti, ma soltanto di poter lavorare perché ne abbiamo voglia e bisogno. È tempo di riacquistare il diritto al lavoro, noi della famiglia e i 15 dipendenti. Una data certa? Io spero inizio maggio in zona gialla e poi da metà mese in poi aperti anche di sera".