Chioschi delle piazze, via al recupero: "Stiamo lavorando per darli in gestione"

L’assessore Berardinelli conferma le trattative in corso: "La giunta Mancinelli li ha lasciati in condizioni pietose"

Chioschi delle piazze, via al recupero: "Stiamo lavorando per darli in gestione"
Chioschi delle piazze, via al recupero: "Stiamo lavorando per darli in gestione"

I baracchini del centro sono pronti a risplendere: ci sarà nuova vita per i chioschi di piazza Cavour e di piazza Stamira. Per quello di fronte alla sede del Consiglio regionale, di proprietà di un privato, dove una volta c’era un orologiaio, ci penserà Marco Domenichelli (di ´Dm parrucchieri´). A breve, un’esposizione di prodotti per capelli allontanerà il degrado in cui versava quella carcassa urbana ricoperta da un telo verde fino a qualche settimana fa. Tempo addietro, si era fatta avanti anche un’azienda di maglieria di lusso, che vendeva prodotti in cashmere, ma la trattativa era andata a monte. Per piazza Stamira, invece, le intenzioni dell’assessore comunale al decoro urbano, Daniele Berardinelli, sono chiare: "Anche quel chiosco siamo pronti a farlo rinascere, stiamo aspettiamo le proposte di chi vorrà prenderlo in gestione. Delle persone – fa sapere – si erano già fatte vive ma poi la trattiva si è fermata". Qui, in pieno centro, chi si aggiudicherà il chiosco dovrà tenere pulito anche il parchetto che guarda piazza Pertini. "Confermo, è questa la nostra idea – sottolinea Berardinelli – Lo avevo già detto da tempo, vogliamo far rivivere questo angolo di città. Pochi giorni fa, per esempio, abbiamo ripristinato la fontana di fronte alla statua di Stamira. Qui, l’acqua sgorga di nuovo. E poi, anche ieri, i giardinieri erano al lavoro per tagliare l’erba e ripulire il giardino da tutta la sporcizia che c’era".

Con l’assessore, ci avviciniamo al baracchino. Dentro, ci sono tre locali: una volta, c’era un barbiere, mentre davanti un baretto. Trasuda storia, ma anche tanta incuria. È una carcassa urbana sia dentro che fuori. Murales, graffiti, scarabocchi e vetri rotti. Ci affacciamo tra le inferriate. Dentro è un disastro: "Guardate che roba – allarga le braccia lui – L’ha lasciato così l’amministrazione Mancinelli, è da ripulire a fondo, non sarà facile. Inizieremo presto ad occuparcene, teniamo molto a questo immobile. Non so se per Natale riusciremo a ripristinarlo, perché – riflette Berardinelli – così è ingestibile".

Certo è che il Comune sta predisponendo di intervenire con l’aiuto dell’azienda di nettezza urbana, AnconAmbiente. Anche perché in queste condizioni chi mai vorrebbe prendere in gestione un locale? È ridotto malissimo. Tra quelle quattro mura, ci sono sedie piene di polvere, un paio di scarpe e poi, tutt’intorno, macerie su macerie. Non si sa da dove provengano i mattoni di terracotta sul lavandino in acciaio. Molti i panni e gli stracci a terra, su una nube di sporcizia che presto (forse) verrà definitivamente spazzata via.

Nicolò Moricci