"Chiusi da 11 mesi, rischiamo di scomparire"

L’allarme del presidente regionale di AssoIntrattenimento: "Per la riapertura delle sale da ballo si parla addirittura del febbraio 2022"

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Le sale da ballo sono chiuse da undici mesi. "C’è un intero comparto che rischia di scomparire. Noi non possiamo mica fare il ballo da asporto", lo dice, seppur provocatoriamente, Maurizio Casarola, che oltre ad essere un imprenditore è anche il rappresentante della sala da ballo Melaluna centerdance di Castelfidardo e presidente regionale di AssoIntrattenimento, associazione di categoria nazionale aderente a Confindustria. "Ho svolto una riunione online proprio venerdì scorso con tutti i rappresentanti d’Italia del settore e si parla addirittura di febbraio 2022 per la riapertura, se tutto andrà bene. Se non veniamo ’rifocillati’ non so se il comparto del divertimento per gli adulti ci sarà più – spiega – All’inizio sono arrivati i ristori, minimi, poi la nostra categoria è sparita. In questi mesi abbiamo dovuto comunque far fronte alle spese fisse. Ad esempio nel mio caso 16mila euro, compresa la Tari. La Regione deve intervenire".

Un settore, quello dell’intrattenimento, che dà lavoro a tantissime categorie, dai baristi agli orchestrali ai tecnici e addetti al montaggio di luci e palco: "Non vediamo uno spiraglio di luce al momento. Oltretutto se scompariamo noi il rischio è che si facciano largo situazioni anomale, quelle in cui non c’è il rispetto della regolarità in materia di sicurezza e lavoro".

Nonostante tutto, ieri Casarola ha scritto a Prefetto, sindaco di Castelfidardo e direttore dell’Asur per un grande gesto: "Il nostro senso civico, come il nostro cuore, è sempre pulsante e a disposizione del prossimo anche se la nostra categoria, quella dei locali da ballo e discoteche, è considerata invisibile dai notabili. Mi sento in dovere di comunicare la disponibilità dei locali in via Adriatica, nel caso potessero essere utili per ospitare attività (somministrazione vaccini, effettuazione tamponi o altre) che possano alleggerire il grande flusso di persone nei centri sanitari che certamente avverrà in fase di somministrazione di massa del vaccino".

I locali sono disposti su un piano per circa mille e 400 metri quadrati e sono dotati di ampi spazi comuni, di diversi ingressi e uscite e impianti sanitari capaci di ospitare contemporaneamente diverse centinaia di persone. "Quei locali sono sanificati, era tutto in sicurezza anche prima. Quando e se riapriremo, sarà fondamentale abbassare la Siae, l’Iva che oggi è al 22 per cento e controllare che il locale sia davvero da ballo. 22 mesi di chiusura per legge possono uccidere qualsiasi settore commerciale in Italia se non ristorato a dovere".

Silvia Santini