Chiuso l’hospice, il sindaco: "Scelta inaudita"

Gli infermieri dirottati in altri reparti in difficoltà, il primo cittadino Ghergo: "Informata la Regione e ora vedrò il direttore dell’Area vasta"

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Chiuso per carenza di personale, l’hospice di Fabriano: scoppia la rabbia della sindaco Daniela Ghergo che si oppone con forza alla decisione che riguarda una struttura che ospitava pazienti in fase terminale.

Il primo cittadino interviene duramente in merito alla situazione dell’hospice di Fabriano, la cui chiusura è avvenuta la scorsa settimana. In realtà il servizio sarebbe stato accorpato con il dipartimento medico Dpa del Profili.

"Ho ricevuto la segnalazione – informa il sindaco Ghergo - che dalla scorsa settimana l’hospice di Fabriano è di fatto chiuso, dato che i pazienti ospitati nella struttura sono stati trasferiti nel reparto di medicina dell’ospedale Profili. Da quanto apprendo informalmente, la decisione sarebbe motivata dalla necessità di utilizzare il personale infermieristico dell’hospice per supplire alle relative carenze della struttura ospedaliera. Se così fosse sarebbe inaudito, perché i problemi organizzativi dell’ospedale non possono essere fatti ricadere sui pazienti, tantomeno su quelli più fragili, che si trovano in fase terminale. Ho scritto al direttore generale dell’Asur Nadia Storti, per chiedere un tempestivo chiarimento e l’immediata riapertura della struttura".

Oggi il primo cittadino incontrerà il direttore dell’Area Vasta 2 Giovanni Guidi: "Durante l’incontro tratterò prioritariamente questo argomento, che mi sta particolarmente a cuore per la sua delicatezza – spiega Ghergo -. Ho messo al corrente anche l’assessore regionale Saltamartini affinché anche la Regione faccia la sua parte nel risolvere la situazione che si è venuta a creare. Mi auguro e auspico - conclude il primo cittadino - che le autorità competenti ripristinino con sollecitudine la struttura dell’hospice di Fabriano, che ha sempre rappresentato un esempio di funzionalità e di rispetto per la dignità delle persone. Da parte mia farò tutto quanto è nei miei poteri per tutelare e difendere i diritti dei miei concittadini di fronte ad una decisione ingiusta ed intollerabile".

L’ospedale Profili sta soffrendo per la carenza di personale. Dopo la fase acuta della pandemia, le prestazioni chirurgiche sono aumentate con un accesso in sala operatoria che ha fatto segnare più 25 per cento ma sono diminuiti i posti letto dell’area chirurgica del 25 per cento: uno su quattro.

Dunque le liste di attesa per gli interventi chirurgici che si stavano riducendo dopo la pandemia sono tornate ad allungarsi. È stata rimodulata l’attività programmata ma non si escludono, di qui ad agosto, degli accorpamenti.

Sara Ferreri