Cillo è sotto attacco "Non era il momento" Lui: "Paga lo Stato"

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Scoppia la polemica delle indennità aumentate a Monte San Vito (incremento introdotto con la Legge finanziaria 2022) dove l’opposizione attacca il sindaco Thomas Cillo per gli aumenti e lui si difende: "Prendo 708 euro netti al mese e i miei assessori dai 323 ai 448 euro". Per l’opposizione di Noi per Monte San Vito "sindaco e assessori potevano liberamente rinunciare agli aumenti previsti nella legge di Bilancio 2022 e tenere fede alle "promesse elettorali" o potevano anche destinare gli aumenti a fondi da impiegare per spesa sociale, ma ad oggi non lo hanno fatto, preferendo riscuotere gli aumenti. Nel frattempo i cittadini fanno i conti con le bollette raddoppiate da pagare. Il sindaco nel 2024 arriverà ad una indennità di 1.931 euro dagli attuali 1.521 (ridotta della metà avendo Thomas Cillo mantenuto il suo lavoro full time, ndr)" rimarcano. La polemica divampa ora perché, nei giorni scorsi, è stata pubblicata la determina del dirigente che prevede il versamento degli aumenti di indennità arretrate da gennaio. "Questo adeguamento, a differenza del passato – spiega Cillo - viene interamente coperto con i soldi dello Stato proprio perché è lo Stato che ha deciso questi adeguamenti. I cittadini monsanvitesi dunque non dovranno pagarli (con soldi del bilancio comunale). Se il Comune non usasse quella quota parte di soldi questi tornerebbero allo Stato e non potrebbero essere utilizzati per altri scopi. Abbiamo già ridotto le indennità con delibera di giunta del 2 Luglio 2019. Come sindaco percepisco infatti meno della metà di quanto mi spetterebbe perché ho scelto di continuare a fare il mio lavoro e perché mi sono ridotto ulteriormente l’indennità di un ulteriore 10%. Non andare in aspettativa lavorativa, inoltre, significa non gravare interamente sul bilancio del comune. Ed è stata una scelta, non un obbligo".

Sara Ferreri