"Cinghiali, chiesti indietro gli indennizzi"

Restituzione dei soldi sollecitata dall’Ambito Territoriale, la Coldiretti: "Dopo il danno anche la beffa. Intervenga subito la Regione"

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di Marina Verdenelli

Danneggiati dai cinghiali ora dovranno restituire parte degli indennizzi che gli agricoltori avevano avuto. A chiedere i soldi indietro è l’Ambito Territoriale Ancona 2.

Lo rende noto la Coldiretti di Ancona che grida allo scandalo. "Dopo il danno anche la beffa", tuona l’associazione di categoria. Le lettere per chiedere la restituzione di parte del denaro già erogato stanno arrivando in questi giorni, nelle case degli agricoltori con terreni ricadenti nei territori gestiti dall’Ambito in questione. Lettere definite "inquietanti" da Coldiretti e con le quali la restituzione è chiesta "a fronte di un presunto errore di calcolo per i danni da fauna selvatica".

"Inutile descrivere la grande amarezza e lo stupore degli agricoltori – scrive in un nota Coldiretti –. Dopo aver subito ingenti danni a causa del passaggio della fauna selvatica sui propri terreni e dopo aver ricevuto importi che mai ne riescono a coprire l’effettiva entità, ora gli agricoltori si vedono recapitare un’ingiunzione di pagamento. Da tempo si vocifera delle grandi difficoltà economiche di un Ente che sarebbe deputato a gestire correttamente l’equilibrio della fauna selvatica sul territorio. Condizionale d’obbligo visto che questo compito poi non viene svolto sufficientemente a causa di monitoraggi surreali della fauna presente sul territorio, di interventi di contenimento e caccia praticamente inutili visti i numeri assolutamente insoddisfacenti e vista la totale chiusura dell’ente verso qualsiasi tipo di collaborazione o consiglio". L’operazione di recupero di questi giorni è vista da molti agricoltori come un sistema per sistemare il bilancio.

"Siamo alla fanta gestione del territorio sia dal punto di vista operativo che amministrativo – aggiunge Coldiretti Ancona – con conti che non tornano mai, mostruosi ritardi nei pagamenti, gestione del territorio personalizzata, mai coerente con le reali problematiche esistenti e svolta, ora, con atti amministrativi quasi fuori da ogni logica gestionale e senza fondamenti apparenti. Auspichiamo quanto prima un intervento della Regione, come richiesto più volte, per regolarizzare e normalizzare l’attività di questi enti, troppo eterogenea e poco chiara per alcuni di essi, che da tempo operano ampiamente fuori controllo". Attraverso i propri uffici legali Coldiretti Ancona si è messa a disposizione degli associati per opporsi fermamente a questa iniziativa.