"Cinghiali in città, almeno usate le gabbie"

La Confederazione degli agricoltori critica con il comandante della polizia provinciale: "Non è vero che non potete fare nulla"

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Le gabbie per catturare i cinghiali in città. Una soluzione possibile stando alla Confederazione Italiana Liberi Agricoltori che interviene sul problema della presenza degli ungulati in diverse zone del capoluogo dorico, attaccate al centro abitato. Andrea Busetto Vicari, responsabile nazionale fauna selvatica della Confederazione Italiana Liberi Agricoltori non concorda con le dichiarazioni del comandante della polizia provinciale Pierfrancesco Gambelli che al Carlino aveva spiegato come era impossibile per loro intervenire con gli abbattimenti in città perché troppo pericoloso. "Ho letto con sommo stupore le dichiarazioni dell’ineffabile comandante della polizia provinciale di Ancona – dice Busetto – Da comune cittadino sono rimasto molto perplesso per le arrampicate sugli specchi, ma da responsabile nazionale per la fauna selvatica della Confederazione Italiana Liberi Agricoltori, e anche presidente provinciale pesarese, sono assolutamente indignato dalla superficialità con cui si possa pensare di affrontare un problema così grave come la convivenza tra cinghiali e i cittadini in aree urbane. Affermare di non poter fare nulla è assolutamente incredibile, specie se dichiarato dal capo della forza di polizia che la legge nazionale identifica come primo argine alla proliferazione incontrollata di specie alloctone e invasive. Si è dimenticato forse il comandante che se è vero che non è possibile utilizzare armi da fuoco in aree urbane, in tutta Italia, nei casi di presenza di cinghiali pericolosi per la salute delle persone, per la circolazione stradale, ancor più per le zonosi che trasmettono, le amministrazioni comunali come accaduto non oltre due mesi fa a Urbino, attivano le catture mediante gabbie sotto il coordinamento della polizia provinciale?".

Il comandante aveva però anche spiegato che il corpo è in attesa di una normativa che deve emanare la Regione, dopo un protocollo già firmato nel 2021 con tutti gli enti e le associazione preposte. Una normativa su cui si sta informando il neo assessore regionale, con delega alla caccia, Andrea Maria Antonini, in carica da soli tre mesi. La norma dovrebbe indicare in maniera omogenea come intervenire sul territorio anche con azioni preventive come le bonifiche di aree verdi abbandonate che attirano i cinghiali.

"Recentemente – continua Busetto – un agricoltore della provincia di Ancona è stato rimproverato dalla polizia provinciale per le modalità secondo le quali era stata costruita la gabbia di cattura installata nell’azienda agricola dello stesso a norma di legge regionale. A questo punto non ci resta che augurarci un’epidemia anconetana di peste suina africana, numerosi incidenti stradali anche gravi, e per non farci mancare nulla anche un paio di attacchi da parte dei pericolosi ungulati nei confronti di indifesi cittadini che magari erano usciti a far fare la pipì al cane. Speriamo che ancora una volta non sia necessario, come troppo spesso accade in Italia, aspettare il morto per scoprire che invece si doveva fare tutto".

ma. ver.