Città di Senigallia licenzia quattro cuochi

La Fondazione ha concluso i rapporti di lavoro con tre uomini e una donna assunti a tempo indeterminato, insorgono Pd e sindacati

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Fondazione città di Senigallia commissariata ed esternalizzazione del servizio mensa, spuntano quattro licenziamenti e scoppia la rivolta. Il primo a levare forte la sua voce è stato il capogruppo regionale del Pd Maurizio Mangialardi non appena saputo della comunicazione, avvenuta mercoledì, dei quattro ‘esuberi’ - tre uomini e una donna, di cui uno però prossimo alla pensione - , tutti dipendenti a tempo indeterminato, da parte del commissario straordinario della Fondazione. Mangialardi ha depositato un’apposita interrogazione che sarà discussa martedì prossimo dal consiglio regionale. "La Regione Marche – attacca Mangialardi - ha il dovere di fermare il delirio di onnipotenza del commissario straordinario della Fondazione Città di Senigallia e salvaguardare l’occupazione dei tre lavoratori licenziati nell’ambito del processo di ristrutturazione aziendale da questi avviato. Anzi, diciamo subito che la giunta regionale, che ha responsabilità macroscopiche su quanto sta avvenendo, deve farsi carico di garantire che come minimo il personale messo alla porta da Canafoglia venga immediatamente riassorbito alle stesse condizioni contrattuali dall’impresa che si aggiudicherà il servizio mensa della Fondazione". Anche le segreterie territoriali funzione pubblica Cgil e Uil Fpl di Ancona intervengono duramente in merito alla gestione commissariale della residenza per anziani e si dicono pronte ad andare fino in fondo. "La procedura è stata attuata senza informativa e confronto con i sindacati e senza alcuna tutela dei posti di lavoro e dei diritti maturati dai lavoratori – denunciano Simone Morbidoni (Cgil) e Alberto Beltrani (Uil) – venuti a conoscenza del licenziamento solo dopo l’avvio del tentativo obbligatorio di conciliazione in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Oltre a contestare la scelta strategica e politica ci chiediamo se la gestione commissariale segua l’obiettivo di chi l’ha nominata e cioè di trasferire servizi, per il momento la ristorazione e le pulizie, ad altri gestori o nell’interesse di veicolare la difficile situazione finanziaria dovuta principalmente al contenzioso con la società Autostrade verso un risanamento. Abbiamo chiesto un incontro alla Fondazione per le violazioni in termini di relazioni sindacali e mantenimento dei diritti dei lavoratori. Chiediamo un incontro alle parti politiche del Comune di Senigallia che è tenuto a vigilare sul patrimonio pubblico trasferito alla Fondazione a seguito della trasformazione delle ex Ipab e alla Regione per comprendere quali siano gli obiettivi di un commissariamento che, ad oggi, non vediamo tendere al risultato di risanare una struttura che è un patrimonio sociale del territorio ma trasferire pezzi di attività a privati".