Clabo, il tribunale revoca il maxi sequestro

Escluso il reato di autoriciclaggio a carico degli amministratori: all’azienda era stato disposto lo stop per oltre un milione di euro

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"Clabo, il tribunale del Riesame di Ancona ha disposto la revoca del sequestro preventivo di un milione e 332mila euro il quale era stato disposto il 13 luglio dal gip". A renderlo noto l’azienda attiva nel settore delle vetrine espositive professionali per gelaterie, pasticcerie, bar, caffetterie e hotel. Il sequestro preventivo era di oltre 1,6 milioni di euro per Clabo, società che ha il quartier generale a Jesi, è quotata su Euronext Growth Milan e presieduta da Pierluigi Bocchini, numero uno di Confindustria Ancona. Il sequestro del gip di Ancona era finalizzato alla confisca di quanto viene ritenuto, dalle autorità inquirenti, profitto asseritamente derivante dal non corretto utilizzo da parte di alcuni amministratori dei fondi rinvenienti da un finanziamento erogato da Simest alla società Clabo Holding Usa nel 2018".

Gli amministratori della società avevano conferito mandato ai propri legali di proporre istanza di riesame presso il Tribunale competente che ora si è pronunciato. "Con la stessa ordinanza – prosegue Clabo – il Tribunale del riesame ha confermato il sequestro di 349.132 euro, collegato a un finanziamento intercompany effettuato a titolo oneroso da Clabo Holding Usa verso Clabo nell’ottobre del 2018, e totalmente rimborsato nel 2021. La porzione superstite del sequestro sarà oggetto del riesame che gli amministratori hanno già proposto avanti al competente Tribunale, che ha fissato udienza per il 6 settembre prossimo". Clabo ha già dichiarato di aver "fondati motivi di credere dl poter dimostrare nel più breve tempo possibile la correttezza del suo operato".

"Il provvedimento – aveva commentato il presidente Pierluigi Bocchini – ci coglie di sorpresa e riteniamo che sia privo di ogni fondamento fattuale e giuridico. Clabo ha sempre operato nella piena trasparenza nell’utilizzo dei fondi relativi ai finanziamenti erogati da Simest. Dimostreremo la nostra assoluta correttezza nelle competenti sedi giudiziarie e siamo fiduciosi nel corso della giustizia".

La sede amministrativa e di produzione a Jesi è legata alle sue tre filiali estere: negli Stati Uniti, a Shanghai a San Paolo del Brasile.

Sara Ferreri