Clienti ubriachi, barista aggredito. Parapiglia in un bar: subito il Dacur

Animi agitati in un locale di via Piave, i tre pretendevano ancora da bere, ma non volevano pagare. L’uomo dietro il bancone colpito con una bottiglia rotta: i tre peruviani fermati dagli agenti delle volanti.

Clienti ubriachi, barista aggredito. Parapiglia in un bar: subito il Dacur

Clienti ubriachi, barista aggredito. Parapiglia in un bar: subito il Dacur

Via Piave, ubriachi non pagano il conto e scatenano il parapiglia in un bar. È quanto accaduto venerdì sera, intorno alle 20.30. Una via residenziale, di passaggio ma tranquilla. Se non fosse per quanto accaduto due giorni fa, nel cuore del rione Adriatico. Un’aggressione che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi con tre ubriachi che hanno tentato di sfasciare il baretto, non prima di aver rotto una bottiglia di vetro sopra la mano del barista. Era circa l’ora di cena quando i tre – secondo quanto trapela – sarebbero entrati nel locale, vicino alla caserma dei carabinieri, a due passi dal semaforo, all’incrocio con via Giannelli. I tre si sono seduti come dei normali avventori e poi avrebbero cominciato a bere. Stavano alzando troppo il gomito, ordinavano liquori e alcool. "Ehi, ne vogliamo ancora – avrebbero detto al titolare del negozio – Dai su, portaci le birre". Il barista in un primo momento avrebbe acconsentito, dato che il gruppo sembrava ancora lucido. Tutto stava filando liscio, ma all’ennesima richiesta pare abbia stoppato il gruppetto: "Ve ne porto ancora, ma prima dovete saldare il conto per le bevute che avete già fatto". Non l’avesse mai detto. I tre sono diventati una furia. All’interno del locale, che sembra abbia aperto da poco, hanno cominciato a scatenare il panico, rompendo bottiglie di vetro sugli arredi, prendendo a calci tavolini e sedie. Il tutto con il barista sotto choc che non sapeva cosa fare davanti a quei giovani fuori di sé. Persino lui ci è andato di mezzo. I clienti alticci gli avrebbero rotto una bottiglia di vetro sulla mano. Gli usciva del sangue in maniera vistosa tra le dita, ma è riuscito comunque ad allertare i soccorsi. Intanto, però, i tre se la sono data a gambe. Senza pagare, ovviamente. Dalla sala operativa del 112, sul posto, sono giunte le pantere della questura e i militi del 118. Mentre i sanitari stabilizzavano il ragazzo, i poliziotti battevano palmo a palmo tutta la zona. Dei tre non c’era traccia. Fino a quando sono stati avvistati in piazza Cavour. La volante si è avvicinata ai tre, identificati poi come peruviani 20enni: "Documenti per favore". Apriti cielo: "Che cosa volete da me? – avrebbe cominciato a dire uno di loro – Andatevene, non parlo con la polizia". E giù insulti. Ora gli agenti hanno risposto con un Dacur (della durata di un anno) emesso dal questore. Senza considerare la querela per oltraggio a pubblico ufficiale, insolvenza fraudolenta, minacce e lesioni.

Nicolò Moricci