"Clima, sperimentiamo su di noi"

Domani apre il festival Cinematica, sul palco anche il fisico Antonio Navarra che si soffermerà sui cambiamenti in atto

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E’ pronto al debutto ufficiale ‘Cinematica’, il festival dell’immagine in movimento di Ancona ideato e diretto da Simona Lisi, che per la sua 11esima edizione pone al centro dell’attenzione la ‘Natura Naturans’. Si inizia domani (ore 18) al Ridotto del Teatro delle Muse con il talk ‘Siamo Natura’, che vedrà intervenire Antonio Navarra, fisico, presidente della Fondazione CMCC Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici e tra i primi firmatari dell’appello-petizione degli scienziati alla politica ‘Un voto per il clima’ (oltre 230.000 firme) consegnata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Filippo Mignini, filosofo, professore emerito all’Università di Macerata e membro dell’Accademia dei Lincei, e il poeta Davide Rondoni, autore del libro ‘Cos’è la Natura? Chiedetelo ai poeti".

Di spicco la presenza del duo artistico italo-tedesco VestAndPage, che presenterà in anteprima assoluta elementi del loro film di prossima uscita ‘Strata’.

Professor Navarra, cosa racconterà al pubblico di ‘Cinematica’?

"Parlerò del modo in cui stiamo affrontando il problema dei cambiamenti climatici, per far capire quanto sia importante. Ormai gli esseri umani hanno la capacità di cambiare le caratteristiche della ‘casa’ in cui abitano. Stiamo facendo un involontario esperimento su scala planetaria".

Possiamo stabilire il livello di ‘gravità’ a cui siamo arrivati e cosa ci aspetta in un futuro a medio termine?

"Il sistema è complicato e non intuitivo. E’ difficile fare previsioni. Tra l’altro le conseguenze delle azioni che prendiamo oggi le vedremo tra diverso tempo. Gli strumenti per investigare li abbiamo".

Ogni volta che succede qualcosa come la recente alluvione nell’Anconetano si parla, anche, di cambiamenti climatici. Ha senso?

"Sì, ma questi cambiamenti sono di tipo statistico, probabilistico. E’ in atto un cambio di abitudine del clima. Ad esempio, ci si può aspettare un inverno con quattro episodi di pioggia fortissima, e invece se ne verificano sei. L’inverno dopo qualcuno potrebbe aspettarsene sei, e magari non se ne verifica nessuno".

Lo scioglimento dei ghiacciai però è sotto gli occhi di tutti.

"Sì. Quelli alpini, ad esempio, li stiamo ‘rosicchiando’ da tempo. Ma l’aumento della temperatura è grave soprattutto in zone come la Groenlandia, dove lo scioglimento fa salire il livello dei mari".

E quando si ipotizzano scenari diversi, anche apocalittici, se la temperatura del pianeta aumenta anche solo di mezzo grado in più?

"Anche in questo caso si tratta solo di un indicatore, di un tentativo di previsione. Si potrebbe ipotizzare che con due gradi in più gli effetti sarebbero visibili. Ma c’è una pletora di parametri da considerare".

Il vostro appello alla politica che significato aveva?

"Volevamo solo segnalare che il problema c’è, sperando che resti sull’agenda di qualsiasi politico".

Raimondo Montesi