Conero, la falesia frana ancora. Quattro bagnanti in fuga in spiaggia

Nuovi cedimenti a Mezzavalle, ma il divieto di accesso a quell’area pericolosa è troppo spesso ignorato

Il crollo della falesia

Il crollo della falesia

Ancona, 6 luglio 2020 - La falesia a ridosso del Trave continua a franare e ieri c’è mancato poco che finisse sopra a quattro bagnanti sprovveduti. Il gruppetto si è spinto oltre il limite consentito violando l’ordinanza comunale che vieta l’accesso, lo stazionamento e il transito dell’arenile nel tratto finale della spiaggia di Mezzavalle, in direzione Ancona.

Un punto altamente fragile per la falesia, fatta per lo più di argilla che dopo una abbondante pioggia seguita da una giornata di sole si sgretola facilmente dando vita ai movimenti franosi, pericolosi se sotto si trovano dei bagnanti.

Ieri due distacchi nel giro di un’ora, il primo alle 13 e l’altro poco dopo le 14, che hanno sollevato un grande polverone visto molto bene da chi si trovava in barca proprio in quella insenatura, ma a distanza di sicurezza. Prima si è sentito un rumore di sassi trascinati a valle e poi si alzata la nuvola bianca in aria. Proprio dalle imbarcazioni hanno visto correre via almeno quattro persone, che si trovavano a ridosso della frana che per poco li ha sfiorati. Eppure già dalla mattina era intervenuta la Capitaneria di porto con dei controlli mirati a seguito del doppio crollo che si è verificato sabato, sempre a poche ore di distanza l’uno dall’altro.

Il mezzo della guardia costiera, attraverso gli altoparlanti, aveva fatto allontanare diversi bagnanti che si trovavano proprio sotto al costone pericolante dove non si può andare. La zona era stata fatta sgomberare, ma l’ordine è durato poco perché altre persone in costume e ciabatte si sono avvicinate. Ad attirare gli avventori della spiaggia libera di Mezzavalle fino a quel punto sono i fanghi di argilla che si generano soprattutto dopo le piogge, in una vena d’acqua che sgorga dalle rocce. È consuetudine cospargere il corpo con la melma prodotta da acqua e argilla per trarne dei benefici, e poi tuffarsi in acqua quando il fango si indurisce. Una pratica di bellezza che può costare cara.

Dall’inizio della stagione sono state almeno cinque le frane della falesia in quel punto, ma a quanto pare non sono sufficienti a scoraggiare i bagnanti. Stando alla Capitaneria di porto a sanzionare gli avventori dovrebbe essere la polizia locale, addetta al controllo dell’ordinanza comunale che da anni vieta l’accesso in quel punto. Spesso è però capitato che i cartelli che avvisano del tratto interdetto vengano abbattuti, non rendendo chiaro il punto del divieto che si estende dal primo stradello che porta a Mezzavalle, quello che si incontra procedendo per Portonovo, dove si trova una cancellata in ferro.