Contagi Inrca, la chirurgia trasferita a Osimo

Il dg Genga: "Costretti ad applicare il piano pandemico per la terza fase dell’emergenza. Superato il limite: siamo a 39 pazienti Covid"

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di Pierfrancesco Curzi

"Siamo stati costretti ad applicare il Piano Pandemico per questa che possiamo considerare la terza fase dell’emergenza. L’aumento di pazienti positivi nel nostro sito della Montagnola ci ha costretto a rivedere l’assetto generale dei reparti e il primo provvedimento sarà quello di accorpare la Chirurgia trasferendola, in forma temporanea, nell’ospedale di Osimo. Contestualmente, tutta l’attività del Dipartimento Chirurgico, diretta dal Direttore Unico Gianfranco Boccoli, verrà ricondotta ai casi strettamente non indifferibili, fatte salve le urgenze". Gianni Genga, direttore generale dell’Inrca, conferma la mossa annunciata dal Carlino con la chirurgia che si sposta di nuovo a Osimo. Oltre alla Chirurgia si sposta ad Osimo la struttura operativa del Piede Diabetico. Il trasferimento parte stamattina e per ora l’assetto resterà operativo per quindici giorni, con la possibilità di proroghe a seconda del tasso di pazienti positivi nel plesso della Montagnola: "Fino a quando eravamo al di sotto dei 35 pazienti Covid abbiamo potuto gestire l’emergenza con determinati spazi, lasciando gli altri all’attività extra Covid _ aggiunge il dg dell’Inrca _. Adesso quel limite l’abbiamo superato, stamattina siamo a quota 39 pazienti Covid. Abbiamo dovuto creare una seconda area Covid, questo a causa dei recenti focolai esplosi in alcune strutture di accoglienza e case di riposo per anziani. Inoltre abbiamo anche patito il focolaio che si è verificato nella nostra geriatria. I casi di positività sono 6 e 37 erano i pazienti Covid dell’Inrca. Per fortuna, e questa è una buona notizia non abbiamo positivi tra il personale. A parte questi dettagli, in linea generale voglio soltanto evidenziare che la situazione è tornata ad essere pesante come era accaduto la scorsa primavera. Naturalmente proseguono tutte le attività di verifica ed approfondimenti, cosi come sono state poste in essere le azioni finalizzate alla ulteriore messa in sicurezza del reparto, già definite nei protocolli interni". L’attivazione della nuova area è immediata: "In relazione all’andamento della curva dei ricoveri di questi ultimi giorni, che sta portando di fatto a saturazione la capacità recettiva dell’area Covid già attiva, la direzione suo malgrado ha dovuto valutare la necessità di attivare una ulteriore area di degenza _ conclude Genga _. In questo caso al secondo piano del corpo C del presidio della Montagnola. Altre soluzioni al momento non sono state valutate possibili e compatibili, in relazione alla necessità di mantenere, per quanto possibile, aree dedicate a ricoveri per pazienti non Covid e di natura internistica, visto e valutato il carico esponenziali di casi che stanno arrivando nei pronto soccorso".