Contagi, Torrette chiude il pronto soccorso. Tutte le ambulanze dirottate a Civitanova

Reparto al collasso in una situazione mai vista prima, neanche nel terribile marzo 2020: "Non ci sono posti, non ce la facciamo più". Già in mattinata si era presa questa decisione poi rientrata su pressione dell’Asur. Infine, la deriva serale e lo stop senza precedenti

Contagi, Torrette chiude il pronto soccorso

Contagi, Torrette chiude il pronto soccorso

di Pierfrancesco Curzi

Emergenza pandemica, situazione drammatica negli ospedali del territorio dove ad un anno dallo scoppio del contagio c’è ancora forte carenza di posti letto Covid. Il pronto soccorso di Torrette ieri sera ha chiuso, dopo un falso allarme al mattino, all’arrivo di nuovi pazienti Covid. La prima comunicazione arrivata il mattino dal vertice del reparto aveva innescato una crisi diplomatica. Non era mai accaduto prima nei circa 13 mesi di pandemia da Coronavirus che il pronto soccorso del principale ospedale delle Marche fosse costretto a sollevare bandiera bianca, ma del resto ieri la situazione è stata al limite del collasso per tutto il giorno. Dopo la chiusura rinviata al mattino, ieri sera il reparto ha chiuso definitivamente ai pazienti Covid. Tra le 20 e le 21 quattro ambulanze con soggetti positivi al Covid, della Croce Gialla di Ancona, Falconara, Chiaravalle e Camerano sono state convogliate all’ospedale civile di Civitanova e altre ne sono seguite durante la tarda serata e la notte.

Una situazione mai vista prima nelle Marche dall’inizio della pandemia ad oggi, neppure nel marzo del 2020 quando in un giorno erano arrivate al pronto soccorso di Torrette decine di ambulanze dall’ospedale di Pesaro finito in tilt. Adesso tocca ad Ancona, ma il problema è molto serio e nei prossimi giorni sarà difficile trovare posti letto Covid ovunque. Molto probabile un nuovo cambio strategico dell’organizzazione interna da parte dell’ospedale regionale di Torrette. Sempre ieri, tra la mattina e il pomeriggio, avevano chiuso all’accesso di nuovi pazienti altri ospedali della provincia, dall’Inrca a Jesi. Prima della deriva serale c’era stata una giornata comunque infernale. Un’ambulanza della Croce Gialla di Agugliano con a bordo un paziente Covid+ è stata costretta ad attendere davanti all’ingresso per oltre 6 ore prima di potersene andare dopo aver lasciato la persona nelle mani del personale sanitario. Si tratta del record assoluto di tempo in cui un equipaggio è stato costretto ad aspettare: dalle 10 alle 16,15. Problemi per le dotazioni di ossigeno per agevolare la respirazione dei pazienti a bordo.

Nel pomeriggio le cose non sono andate meglio. L’equipaggio di un’ambulanza della Croce Rossa è rimasto in attesa per ore davanti all’imboccatura della ‘camera calda’ prima di poter scaricare il paziente, ma di storie analoghe ce ne sarebbero diverse. Anche per questo nel corso della mattinata il primario della medicina d’urgenza e capodipartimento dell’emergenza, il dottor Aldo Salvi, è stato costretto ad inviare una mail alla centrale operativa del 118 in cui si disponeva la temporanea chiusura dell’accoglienza di nuovi pazienti. La centrale del 118 da qualche anno non fa più parte dell’azienda ospedaliera di Torrette (anche se la base è dentro l’ospedale, il trasferimento all’Interporto, annunciato da tempo, non è mai stato portato a termine) in quanto è passata sotto la competenza Asur. La mail dunque, in breve tempo, è arrivata sul tavolo dei vertici dell’Area Vasta 2 e dell’Asur con prese di posizione molto forti e la richiesta immediata di cancellare quella disposizione. Cosa che poi è avvenuta, anche se oggettivamente con oltre 30 pazienti stivati nell’area Covid non è stato facile per la coordinatrice del pronto soccorso, la dottoressa Susanna Contucci, affrontare una simile emergenza. Le mail alla centrale per limitare i trasporti in emergenza e i ricoveri sono arrivate da tutti gli ospedali. Poi, la drammatica e definitiva decisione in serata: stop ai ricoveri Covid.