Corinaldo tragedia, sciacalli del web. Soldi a nome dei morti

La scoperta dei familiari di una vittima: "Finta raccolta fondi per Daniele"

Benedetta Vitali e Daniele Pongetti, due delle vittime della strage di Corinaldo

Benedetta Vitali e Daniele Pongetti, due delle vittime della strage di Corinaldo

Ancona, 4 gennaio 2019 - Dopo il dolore anche lo sciacallaggio del web. Presi di mira con profili fasulli e finte raccolte di denaro le vittime della Lanterna Azzurra, la discoteca di Corinaldo dove sono morte sei persone nella notte tra il 7 e l’8 dicembre. A finire nella rete di gente senza scrupoli sono stati Daniele Pongetti (FOTO), 16 anni, di Senigallia, e Benedetta Vitali (FOTO), 15 anni, di Fano. Sono due delle cinque vittime minorenni decedute sotto la calca scoppiata in discoteca mentre in centinaia aspettavano l’arrivo del trapper Sfera Ebbasta. La sesta vittima è stata una mamma di 39 anni, Eleonora Girolimini.    Da giorni su Instagram è stata aperta una pagina per raccogliere fondi da destinare alla famiglia di Daniele, studente dell’Itis di Torrette. Si chiama ‘Daniele Pongetti raccolta fondi’ e invita i follower a collegarsi ad un link per fare una donazione in denaro attraverso il circuito Paypal.

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«Il ricavato – riporta il profilo – andrà al suo migliore amico che lo darà alla famiglia di Daniele». Tutto falso. Nessuno dei familiari del 16enne, ancora rinchiusi nel loro dolore, ha mai autorizzato nulla. A chiarirlo è lo stesso avvocato che rappresenta la famiglia Pongetti. «Sono tutti estranei a quella raccolta e a quel profilo – conferma il legale Roberto Gusmitta – nessuno ne sa nulla e nessuno ha ricevuto denaro».

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L’avvocato ieri, appreso del profilo che iniziava a circolare, ha avvisato i Pongetti che si sono subito attivati per bloccare l’iniziativa con le autorità. Ora ci penserà la polizia postale. La mamma di Daniele, Donatella Magagnini, ha poi dato notizia della falsità del profilo anche tramite la pagina Facebook «Giustizia per le vittime della Lanterna Azzurra».

«La gente è malata – ha scritto la mamma di Daniele – si approfitta anche sulle disgrazie altrui». Come lei anche altri parenti delle vittime della Lanterna Azzurra hanno postato su Facebook il profilo fake di Instagram dove si chiede soldi per Daniele e anche un profilo Facebook che si chiama «In memoria di Daniele Pongetti» dove l’ultimo aggiornamento risale al 1 gennaio. Anche questo un fake. «I profili non possono ancora essere chiusi – ha scritto Michela Fabiani - per via dell’indagine in corso e alla famiglia e agli amici non resta che segnalare e fare presente questo tipo di situazioni». 

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Asia Nasoni
Asia Nasoni
Sempre su Instagram c’è chi ha aperto un profilo di Benedetta Vitali, la 15enne di Fano, anche lei morta nella tragedia di Corinaldo. Si chiama «Bennyvitalii», ha già 120 follower e due foto della ragazzina postate tre giorni fa. Amici vicino alla famiglia sostengono che il vero profilo di Benedetta sia stato hackerato e quindi quello vero non è più visibile. Intanto proseguono le indagini per ricostruire cosa sia successo la notte dell’orrore e per accertare le responsabilità.

Dieci sono al momento le persone indagate, 9 adulti (tra proprietari dell’immobile e gestori della società che si occupavano della discoteca) per concorso in omicidio, e un 17enne, ritenuto l’autore della diffusione dello spray urticante diffuso in discoteca, per omicidio preterintenzionale, lesioni dolose e colpose. Il ragazzino nega tutte le accuse. In calendario ci sono ancora due sopralluoghi per concludere i primi accertamenti irripetibili disposti alla Lanterna Azzurra, uno è in programma per l’8 gennaio e l’altro per l’11 gennaio.