Coronavirus Ancona, altri quattro casi

Tra i positivi di giovedì un dottore della Medicina d’urgenza di Torrette che dovrà essere sanificata. Cresce il numero, in provincia sono 23

Pronto soccorso

Pronto soccorso

Ancona, 6 marzo 2020 - Quattro nuovi casi di casi di coronavirus nella provincia di Ancona, dove i casi salgono a 23. Ieri tre medici dell’ospedale regionale di Torrette, in servizio in pronto soccorso e in medicina d’urgenza, sono risultati positivi al virus Covid-19. A seguito dei tamponi che hanno confermato il contagio di un medico di medicina d’urgenza (al piano superiore rispetto al pronto soccorso, entrambi diretti dal dottor Aldo Salvi), il reparto verrà evacuato, con i pazienti re-distribuiti in altre unità operative, a parte quelli immediatamente dimissionabili.

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La direzione medica di presidio ha deciso di sanificare e igienizzare lo spazio per poi riprendere l’attività. Nel frattempo ci sono pure i medici al piano inferiore, entrati probabilmente a contatto con uno dei pazienti risultati positivi al Coronavirus. Di certo non si tratta del cosiddetto ‘Paziente 1’, visto che lo stesso personale più a contatto con lui quella notte (tra venerdì e sabato scorsi), messo tutto in quarantena forzata, non presenta al momento alcun sintomo tale da richiedere lo svolgimento del tampone.

Ieri in provincia di Ancona, altri due pazienti positivi sono stati registrati all’ospedale ‘Carlo Urbani’ di Jesi. Si tratta di una donna di 59 anni in terapia intensiva con più patologie e un anziano in Obi. Il numero dei positivi al Covid-19 nelle Marche e nella provincia di Ancona intanto si riaggiorna continuamente. 

Dopo le frizioni dei giorni scorsi, ieri il governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, ha inviato una lettera al Premier, Giuseppe Conte, unendo alla difficoltà del momento quelle ormai croniche dei terremotati: "Caro Presidente del Consiglio Conte, l’emergenza nazionale per il Coronavirus nelle Marche è una ulteriore tragedia che si aggiunge a quella che viviamo da oltre tre anni, il sisma che ha colpito un terzo della nostra regione nel 2016 - ha scritto nella lettera Ceriscioli -. Ho ascoltato con molta attenzione il suo messaggio di ieri, nel quale ha spiegato le misure straordinarie pre se dal governo per il Coronavirus. Correttamente evidenzia che il nostro Paese si trova in ‘una situazione straordinaria che necessita di misure straordinarie’. Le sue parole sono le stesse con cui da oltre tre anni racconto nelle sedi istituzionali e sulla stampa il dramma del terremoto. Mentre affrontiamo insieme l’emergenza sanitaria del Coronavirus io le chiedo di non dimenticare il sisma con oltre 50 vittime nelle Marche, più di 30 mila sfollati, i danni a persone, cose, beni, imprese e servizi. Una catastrofe di grandi proporzioni".

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