
Corruzione, abuso d’ufficio e turbativa d’asta sono i reati per cui è indagato l’ex sovrintendente del Teatro Regio di Torino, William Graziosi, amministratore per 17 anni (fino al 2017) della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi. Secondo la procura di Torino a cui l’anno scorso sarebbero arrivati diversi esposti, avrebbe favorito la scritturazione di alcuni artisti tramite un’agenzia svizzera, il cui imprenditore era suo conoscente da tempo, da ben prima della nomina al Teatro Regio, ed è indagato per corruzione insieme a lui. Il fatturato dell’agenzia che avrebbe lavorato anche per il Pergolesi fornendo artisti di prestigio, sarebbe triplicato in pochi mesi, passando da poche decine di migliaia di euro a qualche centinaio.
Secondo quanto si apprende, gli inquirenti avrebbero riscontrato un modello legato alla scritturazione degli artisti che potrebbe essere già stato utilizzato in passato in altri teatri all’estero dallo stesso Graziosi. L’ex sovrintendente è indagato anche per abuso d’ufficio in merito ad alcune nomine. E’ l’operazione ‘Spartito’ della guardia di finanza che, da ieri mattina, ha eseguito perquisizioni anche in provincia di Ancona e Fermo, oltre a quelle di Torino, Asti e Milano. Ieri mattina la notizia è rimbalzata nella città di William Graziosi (è nato a Lucerna in Svizzera ma ha sempre vissuto a Jesi prima della nomina a Torino) gelando tutti. Bocche cucite dalla Fondazione Pergolesi Spontini così come dal suo presidente, il sindaco Massimo Bacci che, due anni e mezzo fa, lo ha prima ‘commissariato’ e poi accompagnato alla porta dopo aver scoperto un buco di bilancio che avrebbe superato i 700mila euro. Eppure le Fiamme gialle nelle scorse settimane, prima dell’emergenza Covid, sarebbero approdate anche negli uffici del Massimo jesino, proprio per fare luce sulla posizione dell’ex amministratore delegato. Tra gli indagati anche l’ex corista Roberto Guenno che, secondo gli inquirenti, avrebbe spinto per la nomina di Graziosi in cambio di un avanzamento di carriera. Per questo per entrambi l’ipotesi di reato è concorso in corruzione. Da corista Guenno era passato in poco tempo da addetto allo staff della sovrintendenza e ricopre attualmente un ruolo dirigenziale nell’area innovazione e sviluppo del Regio. Su di lui pende anche l’ipotesi di reato di turbativa d’asta perché, secondo le accuse, avrebbe favorito in un bando una società milanese, in accordo con l’imprenditore responsabile, anche se poi la gara non è andata a buon fine. Guenno è stato candidato alle elezioni regionali del 2014 e alle comunali del 2016 con il Movimento 5 Stelle che, grazie alla sindaca Chiara Appennino, è stato determinante nella nomina dell’Ad jesino al Regio,al posto dello storico sovrintendente, Valter Vergnano.
E’ durata appena un anno, poco più, l’esperienza dello jesino William Graziosi come Sovrintendente del teatro Regio di Torino, un anno turbolento in cui è stato contestato persino dal pubblico, oltrechè dalle maestranze. Graziosi aveva partecipato alla nuova selezione del Regio senza però riuscire a superare il concorrente tedesco Sebastian Schwarz che tra l’altro era il più giovane tra i candidati. Già pochi mesi dopo la trasferta al Regio di Torino, come Sovrintendente, per lo jesino William Graziosi, era stata di nuovo bufera. Tra le tante notizie balzate agli onori della cronaca i sindacati lo hanno bollato come "Sovrintendete inadeguato" e poi il giallo della laurea Svizzera (che sarebbe stata presa via mail) scomparsa dal suo curriculum. "Al Regio – aveva spiegato alla fine dell’esperienza Graziosi al Carlino – ho trovato e messo mano a situazioni incancrenite. Veri e propri regali, un costo del personale enorme per enti di pari livello".