"Così X Factor mi ha illuminato: ora voglio vivere solo di musica"

Intervista alla cantautrice jesina Talea che dopo l’esperienza televisiva parte con il suo tour "Un’occasione di sperimentare e mettermi alla prova. Anche col primo singolo Ombre"

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di Sara Ferreri

Dopo il successo e le emozioni regalate dal palco di X Factor, il talent show di Sky, la cantautrice jesina Talea domani inizierà il suo tour in giro per l’Italia.

Talea, che emozioni ha provato sul palco di X Factor e che esperienza è stata? Ha fatto emozionare gli stessi giudici, in primis Ambra Angiolini...

"L’emozione è stata inaspettatamente molto forte. Quello di X Factor è un palco importante, ma la potenza che sentivo sotto le piante dei piedi (nudi, ndr) proveniva dalle 2.500 persone sedute di fronte a me. Ho avuto modo di accedere alle retrovie di un meccanismo enorme, sbirciando mestieri e ruoli dei quali avevo solo sentito parlare. X Factor ha acceso un faro sul mio progetto dandomi occasione di perfezionarlo".

Quando ha capito che la sua strada era la musica?

"Fa parte della mia vita da sempre: a casa mia non è mai mancata. Non so se sia esistito un momento preciso in cui abbia capito che questa fosse la mia strada, credo sia sempre stato così ma che io abbia, a lungo, cercato di non cedere a questa necessità. Dopo il liceo mi sono iscritta a Scienze politiche e Relazioni internazionali, perché chi si avvicina all’arte ha sempre l’impressione di dover trovare un piano B, ma dopo qualche mese ho capito che il mio era un nuotare controcorrente rispetto a ciò che mi appassiona davvero. L’università mi è servita a fare chiarezza".

Che musicisti ascoltava da ragazzina?

"Ci sono fasi dell’adolescenza durante le quali si ricercano suoni e parole che diano voce a sentimenti ingarbugliati. Spesso, ne escono playlist confusionarie. Sono sempre stata affascinata dal mondo dei cantautori italiani e dalla musica in lingua inglese. Sono state importanti, per me, le influenze di Bob Dylan, Pink Floyd, Pearl Jam, Alice in Chains, Joni Mitchell, Velvet Underground, The Tallest Man on Earth, De Andrè, Lucio Dalla, Lucio Battisti, Francesco De Gregori, oggi anche Motta, Riccardo Sinigallia e altri".

Perchè ha scelto l’Irlanda e la Scozia come palestra?

"Sono posti meravigliosi, che ognuno dovrebbe visitare almeno una volta nella vita. Suonare per strada mi ha sempre affascinata, sin da bambina. L’Italia, però, non è particolarmente attrezzata per favorire le esibizioni dei buskers. In Scozia e in Irlanda, al contrario, la tradizione dell’arte di strada è forte, seguita e rispettata. Quale miglior posto per iniziare?".

Qual è il suo sogno musicale ancora da realizzare?

"Vivere di musica. Mi piace pensare che i sogni viaggino paralleli a quello che già abbiamo e siano quindi in continua evoluzione"

A cosa sta lavorando ora?

"A fine ottobre è uscito il mio primo singolo in italiano ‘Ombre’, prodotto da Flavio Ferri per Vrec Music Label. Sto lavorando alla costruzione del live che porterò in giro per il Paese, toccando realtà anche molto diverse tra loro, grazie al mio Sconnessi Salti Tour. La prima tappa sarà Prato il 24 novembre (domani, ndr). Questo tour sarà, per me, occasione di sperimentare e mettermi alla prova: ci saranno tante novità. Sono carichissima, non vedo l’ora di iniziare".