Covid Ancona, contagiato da una settimana: "Ma l'Asur non mi chiama"

Lo sfogo di un cittadino rimasto contagi ato dal virus: "Mi hanno risposto che mancano i medici per dire la procedura da seguire"

Ancona, 1 docembre 2021 - "Positivo da una settimana e ancora in attesa della chiamata dell’Asur. Nella mia stessa condizione anche altri conoscenti. Il mio medico curante ha regolarmente segnalato all’autorità di riferimento: da loro nessun messaggio. Comprendo le difficoltà del momento, alla luce della recrudescenza del coronavirus. Ma è impensabile che debba ricadere tutto sul buonsenso degli utenti, senza che dall’azienda sanitaria arrivi mezza notizia su come comportarci".

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Lo sfogo di un cittadino rimasto contagiato dal Covid si commenta da solo ed è più che comprensibile: sembra essere tornati indietro di un anno e mezzo. Quando tra burocrazia, intoppi di varia natura, server in tilt e timore di un nemico di cui avevamo sentito a malapena parlare, ci siamo trovati tutti un po’ spiazzati. Oggi, come allora, tante persone stanno avendo identiche difficoltà. Non solo perché non hanno ricevuto un feedback dal dipartimento di salute pubblica o dall’Area Vasta di turno che sia. Ma anche perché, se provano a telefonare, le chiamate sembrano cadere nel vuoto.

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"Io ho provato più volte – racconta ancora il cittadino -. Per fortuna presento una sintomatologia lieve, avendo già effettuato due dosi di vaccino, ma sto avendo alcuni problemi. Mi interfaccio con il medico di base. Ma vorrei anche che qualcuno dell’Asur si faccia vivo per capire gli step successivi. Tipo: a quando il prossimo tampone per monitorale la mia negativizzazione? Degli step precedenti neppure parlo".

Perché questa persona, dopo un contatto positivo, si è posta in isolamento del tutto volontariamente temendo di essere stata a rischio. Agendo con coscienza. E infatti dopo qualche giorno è emersa anche la sua di positività: "Ma non sono un eroe, attenzione. Solo una persona di buonsenso. Però mi chiedo: agirebbero tutti come me? Se l’Asur non interviene e salta il tracciamento, il Covid continuerà sempre a circolare. Bisogna trovare rimedio".

Dopo svariati tentativi, questo lettore è riuscito a trovare un interlocutore dell’azienda sanitaria: "Mi ha chiesto di essere paziente perché le pratiche sono indietro di almeno cinque giorni – aggiunge -. Che tradotto: io, positivo il 24 novembre, avrei dovuto ricevere qualche notizia tra domenica e lunedì. Ad oggi ancora nulla. Altro problema che mi hanno esposto è quello che mancano i medici interni e non possono essere gli amministrativi o i centralinisti a prendere in carico le richieste. Motivo per il quale si allungano le tempistiche di intervento: tutto a danno degli utenti".