Covid Ancona, madre e figlia malate: riunite nello stesso reparto

Una era in clinica e una in divisione di malattie infettive. "Purtroppo mamma è in gravi condizioni: mi hanno concesso di restarle accanto fino all’ultimo"

Una storia drammatica quella che viene dall’ospedale di Torrette

Una storia drammatica quella che viene dall’ospedale di Torrette

Ancona, 18 ottobre 2021 - Madre e figlia ricoverate nell’area Covid di malattie infettive a Torrette, prima separate e poi riunite grazie all’impegno del personale medico dei due reparti. Stiamo parlando di clinica e divisione di malattie infettive, due reparti separati, uno al piano superiore rispetto all’altro nella palazzina della cittadella ospedaliera di Torrette a loro dedicata. Entrambi hanno messo a disposizione 10 posti letto per i pazienti Covid e dal marzo 2020 (nella prima e seconda fase della pandemia i due reparti erano interamente occupati di posti Covid, 20+20 posti a discapito delle altre patologie) stanno reggendo botta all’emergenza pandemica sperando di non dover tornare al passato. Clinica e divisione, reparti gemelli, sono guidati da due primari di altissimo livello, il professor Andrea Giacometti e il dottor Marcello Tavio, e sono supportati da un personale medico-infermieristico eccezionale. Proprio questo apparato ha consentito di rendere possibile il ricongiungimento andando oltre i rigidi steccati clinici.

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La signora più anziana è arrivata in ospedale da alcuni giorni ed è in condizioni critiche a causa di una brutta forma di polmonite interstiziale. Ovviamente i ricoveri vengono gestiti seguendo dei criteri molto delicati e rispondono anche alle disponibilità di posti letto. Così, più di recente, sempre per una forma di polmonite da Covid, anche la figlia è stata ricoverata a Torrette: "Purtroppo mia madre è in gravissime condizioni _ racconta la figlia dell’anziana _. Lei era ricoverata in divisione, al secondo piano, io sono stata portata in clinica al piano inferiore. Sapendo che avrei rischiato di non vederla più ho chiesto al personale medico del reparto se fosse possibile essere trasferita di sopra anche io. Finalmente, dopo aver risolto alcuni problemi di natura organizzativa ciò è stato possibile. Essendo entrambi positive al Covid e con quadri clinici analoghi, mi hanno messo nella stessa stanza e adesso siamo insieme. Ma non è stato facile e non sarà facile. Purtroppo lei sta molto male, c’è poco da essere ottimisti. Il Covid, lo sto provando sulla mia pelle, è davvero una brutta bestia".

Potrebbe sembrare semplice trasferire un paziente da un posto all’altro, ma così non è e quindi gli sforzi effettuati dalle due strutture cliniche vanno oltremodo apprezzati. Per ottenere la cosa ci sono state delle iniziali resistenze, ma tutto poi è stato appianato: "Ringrazio il personale sanitario _ aggiunge la paziente anconetana _, per me stare vicino a mia madre in questo momento è molto importante. Se non me lo avessero concesso avrei rischiato di non rivederla mai più viva". In questi giorni i 20 posti letto Covid delle due malattie infettive sono quasi tutti pieni.