Covid, pochi medici e attese: caos ospedale

Aumentano gl infetti in pronto soccorso. Mancano pure i pediatri mai nominati e le liste per le visite sono diventate lunghissime

Migration

Ospedale, torna lo spettro del Covid, diversi casi in Pronto Soccorso. Dieci giorni fa un paziente si era positivizzato dopo essere stato ricoverato nel reparto di Ortopedia. Nelle ultime settimane sono aumentati i pazienti che si recano in Pronto Soccorso dopo aver accusato i sintomi ormai comuni al Covid-19 e, mentre fino a qualche settimana fa la gran parte risultava negativa al tampone, da circa una settimana si registra un aumento dei positivi. I pazienti, prima di essere ricoverati vengono sottoposti al tampone, ma sono diversi anche i pazienti che si positivizzano dopo il ricovero: uno degli ultimi casi si è verificato nel reparto di Ortopedia dove il paziente è stato subito isolato e fortunatamente non si sono verificati altri contagi tra le persone ricoverate. Stretta anche alle visite: nella gran parte dei reparti si può entrare solo una volta al giorno e solo dopo aver consegnato l’esito del tampone che resta valido per 48 ore. Una spesa ulteriore da aggiungere alle tante che devono affrontare i familiari del ricoverato: "Ai costi dei tamponi si aggiungono quelli degli esami a cui il malato deve sottoporsi una volta fuori dall’ospedale – spiega un familiare – il più delle volte diventa impossibile trovare posto con il Servizio Sanitario Nazionale e, per rispettare i tempi consigliati dai medici ci si deve rivolgere a specialisti a pagamento. A questo, in casi come quello che riguarda un nostro familiare, si aggiunge anche il costo dello spostamento in ambulanza, che, proprio come i controlli, non sempre viene garantito dal Servizio Sanitario Nazionale, causa troppe richieste e poca disponibilità di mezzi e personale". Un vero e proprio caos quello che stanno affrontando anche molte famiglie costrette a dover cambiare nuovamente il pediatra di base, causa mancanza di posti disponibili. A distanza di un anno dal pensionamento di una pediatra, un sostituto non è ancora stato nominato, questo ha comportato una corsa alla ricerca di un pediatra da parte dei tanti che erano stati inseriti nelle liste aggiuntive. Tra questi c’è anche chi è rimasto senza pediatra e senza preavviso in quanto non è stato informato delle tempistiche per iscrivere il bambino nelle liste definitive. Un altro grosso problema da risolvere è quello delle liste di attesa dove ormai prenotare una colonscopia o una gastroscopia in tempi brevi e un miraggio, per non parlare di una elettromiografia, esame che va effettuato, il più delle volte, entro determinate tempestiche e, con il Servizio Sanitario Nazionale i primi posti disponibili sono a fine giugno, a pagamento a Senigallia si dovrà aspettare la fine del mese di novembre.