
La crisi di Conerobus finisce nel mirino della Corte dei Conti e il socio di maggioranza della principale azienda del...
La crisi di Conerobus finisce nel mirino della Corte dei Conti e il socio di maggioranza della principale azienda del Trasporto pubblico locale, il comune di Ancona, attiva il Comitato di gestione. Il gruppo – ne fanno parte i dirigenti delle aree Pianificazione Urbana e Ambientale, Contratti e Servizi coordinati dal Segretario generale, Giovanni Montaccini – dovrà affiancare l’attuale Cd’A nella gestione dell’ente in questa fase delicatissima in cui i conti non tornano e il rischio di una vendita ai privati è sempre più concreto. Lo ha deciso ieri la Giunta nella seduta straordinaria approvando la delibera relativa alla costituzione del Comitato tecnico di gestione del contratto di servizio per il trasporto pubblico locale del capoluogo: "Questo Comitato è la risposta naturale che doveva mettere in campo il Comune di Ancona a fronte del provvedimento della Corte dei Conti che stabilisce che Conerobus è un’azienda partecipata e controllata (il Comune la controlla al 40%, ndr). Da questo momento in poi saremo ancora più attenti nel monitorare ogni singola procedura e attività dell’azienda Conerobus".
Servirà attenzione secondo l’assessore con delega a Conerobus, Giovanni Zinni (nella foto), ma anche una serie di misure urgenti per rientrare da un baratro in cui l’azienda è piombata. Le risorse in cassa, il bilancio esangue, l’organizzazione del servizio, i rapporti sindacali e così via: tutto è entrato nel mirino della Corte dei Conti che quindi ha ‘suggerito’ questa sorta di commissariamento. Il tutto nell’ottica della gara, decisiva e temuta, per il nuovo contratto di servizio del Tpl fissata esattamente tra un anno.