Crolla l’affluenza, vola Fratelli d’Italia

L’astensione si è fatta maggiormente sentire nelle zone alluvionate. Il partito della Meloni riduce la Lega intorno all’8 per cento

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di Alfredo Quarta

Crolla l’affluenza alle urne anche nelle Marche con un meno 8,5% rispetto al 2018 quando ai seggi si erano recati il 77,06% degli aventi diritto rispetto al 68,39 fatto registrare ieri. Un calo che segna, allo stesso tempo, la grande affermazione di Fdi, con il partito guidato da Giorgia Meloni che, in base alle prime sezioni scrutinate, si accinge a diventare il primo partito delle Marche dopo aver conquistato la guida della Regione due anni fa con Francesco Acqauroli. Ma vediamo nel dettaglio come si è distribuita l’affluenza nelle varie province e nei capoluoghi. La provincia che ha fatto segnare il minor numero di votanti è stata quella di Ascoli con il 67,67% (76,65% nel 2018) tallonata da quella di Ancona che si è fermata al 67,97 (76,50%). I più fedeli alle urne i pesaresi con un’affluenza del 69,25% ma con un calo del 9% rispetto a quattro anni fa quando si arrivò al 78,42%. Poi la provincia di Macerata dove i votanti sono stati il 68,68% (76,69%) e quella di Fermo con il 68,12% (77,05%).

L’alluvione di poco più di una settimana fa si è fatta sentire nei comuni più colpiti: nell’anconetano a Barbara si è passati dal 79,19% del 2018 al 68,38%, a Ostra dal 76,35% al 64,34% mentre ad Arcevia dal 75,16 al 67,83% e a Senigallia dal 76,09% di quattro anni fa al 66,47%. A Cantiano, nel Pesarese ha votato il 60,74% contro il 75,98% del 2018. Per quanto riguarda i capoluoghi il peggiore è quello di regione con Ancona che si ferma al 67,83% rispetto al 75,16 del 2018. Seguono Fermo con il 67,94% (76,25%), Pesaro con il 70,36% (79,91%), Ascoli al 70,42% (77,34%) e il migliore Macerata che arriva al 70,47% rispetto al 77,58% del 2018.

E passiamo ai primi dati ufficiali che riguardano 319 sezioni su 1.571 del Senato (lo spoglio della Camera è iniziato dopo). Fratelli d’Italia supera il 29% nelle Marche dove quattro anni fa aveva solo il 4,86%. Crolla la Lega intorno all’8% con un meno 9% se si guarda il risultato del 2018. In calo Forza Italia, ieri notte sopra al 6% ma che alle ultime politiche aveva conquistato quasi il 10%.

Nel campo del centrosinistra è stabile il Partito democratico che ieri notte era appena sopra al 20% come quattro anni fa ma in calo rispetto alle regionali del 2020. Il Movimento 5 stelle supera il 12%. Un dato sicuramente negativo rispetto all’exploit del 2018 ma in forte recupero se si pensa alle regionali di due anni fa quando i grillini arrivarono solo al 7%. E supera il 7% anche il quarto polo di Azione e Italia Viva.

Se guardiano nel dettaglio al recente passato vediamo come dal marzo 2018 la politica ha cambiato volto in più occasioni. In soli quattro anni si è passati dal boom dei grillini a quello della Lega fino ad arrivare alla crescita costante di Fratelli d’Italia. Le Marche sono l’esempio di tutto questo. Basta solo citare come, proprio due anni fa, la Regione passava sotto la guida di Francesco Acquaroli di Fdi, dopo 50 anni di guida del centrosinistra. Le Marche avevano premiato la coalizione di centrodestra che raggiunse il 49% dei consensi regalando a Fdi il 18,66%, alla Lega il 22,38% e a Forza Italia quasi il 6. Il Pd, sconfitto, poteva comunque vantarsi di una lenta risalita dopo il dato delle politiche del 2018 dove raccolse in Regione il 21,33% mentre due anni fa è arrivato a superare il 25%. In tutto questo scenario c’è la meteora grillina che quattro anni fa fece quasi cappotto alle politiche nelle Marche col il 35,55% per arrivare alle regionale del 2020 a un misero 7,12% con in mezzo le Europee del 2019 che già avevano segnato un campanello d’allarme.