Danni ingenti a Ostra a Palazzo Gherardi, conosciuto anche con il nome di Palazzo di Censi-Buffarini, dove alcuni giorni fa, durante il mercato settimanale è crollata una parte del tetto di un’ala laterale.
Nessun ferito, ma il frastuono ha attirato l’attenzione delle persone che si trovavano nelle vicinanze. L’edificio, di proprietà dell’azienda sanitaria, versava da tempo in condizioni pericolose, tanto che l’Amministrazione aveva provveduto ad effettuare segnalazioni e chiedere interventi di messa in sicurezza. Documenti a quanto pare sempre inascoltati.
Amministrazione e Ast avevano effettuato anche dei sopralluoghi congiunti, sempre per verificare le condizioni, che si mostravano fatiscenti. Si tratta di un complesso architettonico di straordinario pregio, che insiste in maniera ‘prepotente’ sulla piazza principale, nel cuore del centro storico. Il Monumentale edificio è stato edificato dalla N.F. Gherardi che alla fine del Settecento ha aggiunto al suo cognome anche quello di Benigni diventando Gherardi-Benigni. Alla fine dell’Ottocento passò ai Censi-Buffarini che dal 1869 con Raffaele Censi-Buffarini avevano la disponibilità di una vasta quantità di terreni situati a S. Elpidio, Montemarciano, Ostra, Belvedere Ostrense e Senigallia a cui si aggiungevano quelli portati in dote dalla giovane moglie Anna Maria Guerrini di Ravenna. Il figlio Vincenzo, laureato in scienze agricole, incrementò le superfici della proprietà fino a superare i mille ettari. Il palazzo venne poi acquistato dagli Istituti Autonomi di Beneficenza di Ostra intorno al 1974, per localizzarvi gli uffici dell’Ospedale Civile. Dopo la chiusura del nosocomio l’Azienda Sanitaria di Senigallia, a cui nel frattempo il bene era passato in proprietà, tentò di venderlo senza successo. Da allora vi sono stati vari progetti per il recupero o la sua trasformazione in un centro culturale polivalente, creditizio, commerciale e anche abitativo, ma sino ad ora senza nessun risultato concreto. Da qualche anno però è abbandonato alle incurie del tempo e, se al più presto non ci si mette riparo, forse altri crolli interesseranno lo stesso fabbricato. Nessun restyling, ma per il recupero, l’Amministrazione ha più volte fatto sapere che serve un progetto condiviso che possa riqualificare il monumento, in modo da restituirgli i pregi storici ed architettonici che lo hanno sempre contraddistinto. Alla luce dell’ultimo episodio, si auspica che l’intervento di riqualificazione venga eseguito in tempi brevi.