Ancona, 5 giugno 2018 - Dopo il crollo della falesia tra Numana e Sirolo ecco la mappa del pericolo. Dalle grotte del Passetto a Numana, slalom tra ordinanze per divieti di balneazione, tenendo conto della prudenza e del rispetto della natura. La Guardia costiera di Ancona ha reso nota la mappa dei tratti di spiaggia in cui sussistono ordinanze di balneazione, ma anche di transito a piedi e di attracco. Ordinanze che vanno molto indietro nel tempo, con la 136 del 1996 che interdiva alcuni tratti di mare tra il Trave e Mezzavalle. Ordinanze poi rafforzate da altri movimenti franosi avvenuti in quella zona anche egli anni scorsi. Tra il Passetto e il Trave esiste una fascia costante di colore rosso che in pratica non vieta la balneazione, ma di avvicinarsi fino a 100 metri dalla costa.
È sul promontorio del Conero che cambiano le cose e con ordinanze che limitano anche la balneazione in tantissime località suggestive, come, ad esempio, i Sassi Bianchi, la Spiaggia Forni, il Molo Davanzali, la Spiaggia dei Gabbiani, le Due Sorelle; oltre a località sul versante di Numana e Sirolo, come San Michele, Punta Giacchetta e Vetta Marina. Non va dimenticato che su tutto il Monte Conero, ovviamente, sono in vigore tutti i parametri dell’omonimo Ente Parco. La capitaneria di porto di Ancona, responsabile, per competenza, di tutto il tratto di mare appena ricordato, lancia un appello: «E’ ancora forte il clamore che ha suscitato l’ennesima frana di falesia del monte Conero di domenica scorsa alla spiaggia dei Frati. Con l’intervento via mare della motovedetta 861 e con il coinvolgimento di una pattuglia via terra, è stato possibile accertare che l’episodio non ha avuto gravi conseguenze per bagnanti e diportisti che affollavano quel tratto di litorale.
Da una parte il caso, dall’altra sicuramente il rispetto dei divieti di transito, di balneazione e di ormeggio in aree già da tempo interdette con apposite ordinanze della Capitaneria di porto di Ancona e delle Amministrazioni Comunali di Ancona, Sirolo e Numana, ha fatto si che l’evento non portasse a più gravi conseguenze. Sempre più spesso situazioni di pericolo trovano causa in condotte incaute o imprudenti poste in essere, anche talvolta inconsapevolmente, da bagnanti e diportisti. Il mare è vita, da vivere con la giusta prudenza e con il necessario rispetto».