Crollo del ponte in A14, lavori e appalti ai raggi X

Morta una coppia, Gentiloni: "Mi auguro che l'inchiesta chiarisca la responsabilità". Uno dei feriti: "Mi sono trovato a terra all'improvviso". Riaperta l'autostrada

Ponte crollato in A14, il giorno dopo (foto Antic)

Ponte crollato in A14, il giorno dopo (foto Antic)

Ancona, 10 marzo 2017 -  Sono le 13.35 di ieri quando lungo l’A14 succede l’inferno. Il ponte tra il casello di Loreto e quello di Ancona Sud, all’altezza di San Rocchetto nel comune di Castelfidardo crolla improvvisamente su entrambe le carreggiate. Un crollo simultaneo: prima viene giù la parte di sinistra che immediatamente dopo porta con sé anche quella di destra e il ponte, leggermente inarcato, si distende su entrambe le carreggiate. Un boato assordante misto a polvere, come se qualcosa fosse esploso. Mentre lungo la corsia in direzione Sud nessuno si trova a passare sotto al cavalcavia, in quella in direzione di Ancona c’è la Nissan Quashquai con a bordo i coniugi Emidio Diomede e Antonella Viviani, di 60 e 54 anni. Sono le due vittime della tragedia in A14, restano feriti tre operai. Uno di loro, 57 anni oggi, dice all'Ansa: "Non so cosa è successo, non mi ricordo...mi sono trovato per terra all'improvviso". 

Questa mattina in autostrada il traffico è ripreso regolarmente, dopo essere stato bloccato e deviato fino alle 8 circa.

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Il premier Paolo Gentiloni da Bruxelles commenta: "Mi auguro che l'inchiesta chiarisca le responsabilità - ma - non caverei da un singolo episodio valutazioni sull'intero sistema autostradale italiano". E poi: "Abbiamo un buon sistema stradale e autostradale, ma abbiamo anche grandi problemi di manutenzione del territorio e ci stiamo lavorando con un progetto guidato da Renzo Piano che rilanceremo nei prossimi giorni". 

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L'inchiesta: per ora nessun indagato

Il fascicolo della Procura di Ancona per il crollo del ponte sull' A14  è aperto al momento contro ignoti. L'ipotesi di reato resta per ora l'omicidio colposo plurimo. "Stiamo ricostruendo la catena degli appalti", hanno spiegato il procuratore Elisabetta Melotti e il pm titolare dell'inchiesta Irene Bilotta. Solo così "si potrà risalire alle responsabilità". La Procura ha disposto il sequestro di tutta la documentazione nelle sedi delle ditte interessate, tra cui Loreto (Ancona) e Roma. 

Tutta la documentazione è ancora in mano alla polizia giudiziaria e i sequestri non sono terminati. Sono stati acquisiti anche i progetti e altri documenti nel cantiere, altri ancora - delle copie che si trovavano in un furgone - finiti sotto le macerie, e le attrezzature. Sul posto, subito dopo il crollo, era già presente un ispettore del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e il consulente tecnico esterno, un ingegnere docente universitario, nominato dal pm, a cui è stata affidata la perizia.

"I consulenti - ha detto la Melotti - daranno tutti gli elementi sulle caratteristiche dei lavori e dunque anche sui fattori di rischio. Poi si vedrà se c'è una pericolosità estesa».

Il punto centrale dell'inchiesta è il tempo intercorso tra il sollevamento del ponte e l'evento. I detriti della parte crollata, ha spiegato Bilotta, "sono stati rimossi perché non servono", nel senso che il problema non si è verificato sul troncone caduto ma ai lati, sulle pile provvisorie per l'innalzamento del cavalcavia. Secondo Autostrade per l'Italia, "le attività di sollevamento erano state completate alle 11:30". Al momento dell'incidente, avvenuto alle 13:50 circa, il personale stava realizzando "attività accessorie". Ma si sta cercando di capire se, invece, il sollevamento fosse ancora in atto o il ponte non ancora del tutto stabilizzato. Il cavalcavia, peraltro, sarebbe crollato inclinandosi su un lato, come se avessero ceduto le pile solo da quella parte.

L'Asur sta facendo accertamenti per quel che riguarda gli aspetti infortunistici. 

Le ditte coinvolte

Nel cantiere del ponte crollato sull' A14 lavoravano almeno due ditte, "ma ce ne sono anche altre che stiamo cercando di individuare", dicono Melotti e Bilotta. Oltre alla Delabech srl di Roma, che stava lavorando in subappalto per conto della Pavimental, società controllata di Autostrade, c'era anche il Gruppo Nori srl di Castelnuovo di Porto (Roma). Diversi anche gli operai al lavoro, almeno due squadre. 

"Non conosciamo ancora il numero degli operai presenti, oltre a quelli che sono stati soccorsi", ha detto Bilotta, aggiungendo di "non avere riscontri" su operai che sarebbero fuggiti dopo il crollo, secondo alcune voci raccolte sul posto. Gli operai erano in parte romeni (come i tre rimasti feriti) e in parte italiani, e si trovavano da un lato e dall'altro del cavalcavia, in corrispondenza dei sostegni provvisori che servivano per il sollevamento del ponte attraverso l'azione di martinetti governati da una centralina. Gli operai presenti sul posto sono già stati sentiti.

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