Cuochi licenziati, Mangialardi: "Non ci fermeremo"

La Fondazione tiene la sua posizione, il capogruppo del Pd: "E’ l’amara fotografia di cosa sono diventate le Marche sotto la destra"

Migration

La fondazione Città di Senigallia rimane ferma nella sua posizione: "I cuochi saranno licenziati". Una decisione contro cui si schiera nuovamente il capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi: "Dalla risposta dell’assessore Brandoni alla mia interrogazione, abbiamo capito che la giunta regionale ha deciso di avallare il licenziamento dei tre lavoratori della Fondazione Città di Senigallia da parte del commissario Canafoglia. Francamente è una decisione che ci addolora ma non ci sorprende troppo, anche se ovviamente è nostra intenzione continuare a lavorare affinché tale epilogo sia scongiurato supportando in ogni modo possibile le iniziative che i sindacati stanno predisponendo – prosegue Mangialardi - Certo, la preoccupazione è forte, anche per il futuro, perché la Regione Marche e Comune di Senigallia hanno di fatto lasciato al commissario, sul quale peraltro pende ancora un ricorso al Presidente della Repubblica circa la legittimità della sua nomina, la piena facoltà di decidere letteralmente sul futuro professionale dei dipendenti della Fondazione, in totale autonomia e senza il minimo controllo. Un commissario che, vale la pena sempre ricordarlo, dopo essersi dimesso dalla presidenza del Cda per autoproclamata incapacità di gestire l’ente, è stato poi rimesso in sella dalla giunta Acquaroli con una bella indennità di circa 20 mila euro, prima inesistente. Con grande tristezza, prendiamo atto che il risparmio dovuto ad almeno uno dei tre licenziamenti servirà a pagare il suo compenso. E’ davvero l’amara fotografia di cosa sono diventate le Marche e Senigallia sotto i governi della destra". Il capogruppo del Pd attacca anche il consiglio comunale della città, contro cui si era schiarato più volte proprio sull’affaire Fondazione Città Senigallia: "É assordante il silenzio dell’Amministrazione comunale di Senigallia, che dopo aver favorito l’ascesa di Canafoglia al vertice della Fondazione in veste di commissario, ora si volta dall’altra parte di fronte alle sue discutibili scelte che vanno a colpire pesantemente le vite di tre nostri concittadini. Un senso di ignavia che lascia senza parole e di cui, prima o poi, la giunta comunale dovrà rendere conto alla città" - prosegue Mangialardi – Si prospetta un brutto Natale per i tre cuochi, una donna e due uomini (di cui uno prossimo alla pensione), tutti dipendenti a tempo indeterminato che a breve, salvataggio in extremis a parte, potrebbero veder metter fine al loro posto di lavoro.