Sanità Ancona, ecco la rivoluzione per il cuore

Intervento innovativo a Cardiologia, parla il primario Perna

Lo staff

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Ancona, 15 febbraio 2019 - Valvole aortiche inserite attraverso la femorale evitando l’intervento chirurgico, scesa a zero la mortalità dei pazienti nei primi 30 giorni post-applicazione. La nuova modalità interventistica si sta dimostrando come una vera e propria rivoluzione in campo medico, con una variante nella tipologia di valvole applicata dal 2018. La scienza va avanti e con essa la tecnologia, ma il dipartimento di scienze cardiologiche dell’azienda ‘Ospedali Riuniti’ di Ancona adesso ha trovato una strada maestra: «Nel giro di un anno abbiamo raggiunto risultati eccezionali – spiega Giampiero Perna, il Capodipartimento e responsabile dell’unità operativa cardiologia, emodinamica e utic del Lancisi, uno dei tre presidi ospedalieri dell’azienda – In precedenza e nei migliori centri la percentuale si aggirava tra 6-7%. In questo anno siamo riusciti a fare ben 100 interventi di questo tipo, un risultato davvero al di fuori dell’ordinario. Il protocollo specifico è iniziato nel 2018, noi inseriamo valvole dal 2013, ma la cura di apprendimento ci ha consentito una crescita destinata a non arrestarsi qui. Se prima l’applicazione avveniva in numero di massimo 20 protesi, in un anno abbiamo quintuplicato la statistica e migliorato gli esiti».

La nuova metodica si chiama Tavi, un intervento trans catetere sulla valvola aortica per via trans femorale: «La Tavi consente di trattare i pazienti con stenosi aortica, una malattia mortale estremamente grave e che colpisce la popolazione anziana – entra nel dettaglio il dottor Perna – Prima della Tavi non veniva assolutamente trattata, adesso lo facciamo per via transcatetere. Attraverso la femorale noi mettiamo una valvola che si espande, posizionata contro la valvola vecchia che viene schiacciata contro le pareti dell’aorta e quella nuova la sostituisce. Tutto questo avviene non per via chirurgica, quindi invasiva, ma in via endovascolare. Una innovazione enorme. Prima veniva proposta a pazienti di età superiore agli 80 anni, oggi le linee guida ci dicono che si può anticipare attorno a 75 anni e credo scenderemo ancora. La via chirurgica per alcuni pazienti è impraticabile, inoltre, perché molto spesso hanno diverse patologie gravi tutte insieme». Il cambio, per alcuni versi rivoluzionario, è stato consentito da un accordo quadro decisivo sul fronte della tipologia delle valvole aortiche: «Oggi ad ogni paziente è possibile configurare la giusta valvola – approfondisce Perna – fino a due anni fa la valvola da inserire era unica e non poteva andare bene per tutti. Bisognava sempre fare il fuori gara, oggi grazie all’accordo quadro delle 4-5 protesi prodotte che ci sono a disposizione usiamo quella migliore a seconda dei casi».