Da follower su Instagram a pedofilo con un ragazzino: assolto da tutto

Con il nickname "pacioccone 74" aveva iniziato un’amicizia virtuale, riuscendo a farsi dare anche il numero di telefono

Da follower su Instagram a pedofilo con un ragazzino: assolto da tutto
Da follower su Instagram a pedofilo con un ragazzino: assolto da tutto

Da follower su Instagram a pedofilo. Una accusa grave piovuta addosso ad un 49enne che avrebbe avvicinato tramite i social un bambino di 11 anni, residente in un comune dell’entroterra senigalliese, finendo di tempestarlo di messaggi e fotografie di donne seminude allo scopo di compiere atti sessuali con lui. Per il tribunale di Ancona, che ieri lo ha assolto "perché il fatto non sussiste", tutte accuse infondate. La giudice Francesca Grassi ha ritenuto che l’imputato, difeso dall’avvocato Luca Montanari, non fosse colpevole. Le motivazioni usciranno solo tra 90 giorni e lì saranno indicate le spiegazioni dell’assoluzione. Il 49enne, siciliano ma residente nel nord Italia, si faceva chiamare sul social network con un nickname, "pacioccone 74". Inizialmente tra lui e il bambino è nata una amicizia virtuale, favorita proprio dalle interazioni di Instagram. Un like ad una foto, un altro ad una storia e via via finché non si è stabilita una certa affinità. Sarebbe stato l’adulto il primo a seguire sul profilo l’11enne. Guadagnata la sua fiducia è riuscito anche a farsi dare il numero di cellulare e le loro conversazioni sono passate via messaggi su whatsapp. Conversazioni spinte, stando alle accuse, e munite anche di fotografie di donne quasi nude. Ne avrebbe mandate a centinaia tanto che il bambino, esasperato si è confidato con i genitori decidendo di bloccare quello sconosciuto che non aveva mai visto di persona in vita sua. Il padre ha iniziato a controllare i messaggi e poi ha sporto denuncia alla polizia postale. Era febbraio 2019. Al 49enne, identificato poi dalla polizia postale, era contestato il reato di adescamento di minorenne. Nel processo l’imputato non si è mai fatto vivo. Aveva testimoniato però il padre della vittima sostenendo che quell’adulto tormentava il figlio anche quando il bambino gli aveva detto di smettere di scrivergli.

ma. ver.