Da Vespesiani a Montagna La lista dei grandi assenti

Nel toto-nomi dei candidati al consiglio comunale mancano i nomi da record. Nella tornata elettorale del 2017 avevano conquistato più preferenze di tutti

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Scelti i candidati da parte delle formazioni che si contenderanno il Comune di San Marcello Piteglio. Tra le tante sorprese, ci sono assenze che pesano guardando alla classifica delle preferenze guadagnate all’elezione precedente: Giuseppe Montagna, Alessandra Tomassi, Paolo Biagiotti, Daniela Bartoli e Riccardo Vespesiani in primis. In attesa di conoscerne tutti i nomi di chi ambisce ad entrare nel consiglio val la pena di capirne la provenienza geografica e a quale parte del mondo del lavoro fanno riferimento, per arrivare al vaglio del corpo elettorale. Dei 30 candidati noti fin qui 13 sono lavoratori dipendenti, gli studenti sono 6, i pensionati portano alle urne 5 persone e anche i lavoratori autonomi risultano essere sei, tra gli autonomi sono compresi i professionisti. La loro provenienza geografica ne colloca cinque nell’ex Comune di Piteglio, che saranno votati nelle sezioni di Piteglio, Popiglio, Prataccio, Prunetta e Calamecca, 10 nel versante tirrenico dell’ex Comune di San Marcello, nelle sezioni di San Marcello, Lizzano, Spignana, Mammiano e La Lima, 13 in quello adriatico, sezioni di Campotizzoro, Maresca e Bardalone mentre due provengono dal Comune di Pistoia. Al totale ne mancano ancora sei che saranno svelati, almeno questo è l’impegno preso, alla fine di questa settimana. Domani toccherà a "Cambiare", guidato da Carlo Vivarelli e sabato sarà resa nota la squadra di Luca Marmo. Il centrodestra con il Comitato cittadino non ha ancora comunicato la data, ma sarà comunque nei prossimi giorni.

I numeri - La distribuzione delle preferenze nel 2017 ne vide attribuire 919 al centrodestra sui 1532 voti raccolti. Cioè il 60% dei votanti della destra espresse la preferenza verso un preciso candidato: il più votato della lista fu Montagna con 166 voti, seguito da Tomassi con 138 e Biagiotti con 126. Il Partito indipendentista toscano ne raccolse solo 9 su 437 voti di lista: il migliore fu Paolo Chiti con tre preferenze, il 2,06% della lista, mentre la coalizione di centro sinistra ne portò a casa 1573 su 1878 voti, con l’83,76% di preferenze espresse, il maggior gradimento fu per Roberto Rimediotti con 254 voti personali, seguito da Bartoli, Vespesiani e Giacomo Buonomini. Le preferenze andranno espresse nel rispetto dell’appartenenza di genere, cioè vanno votati un maschio e una femmina, pena l’annullamento della scheda. Dei più votati di allora, insomma, sono rimasti solo Rimediotti e Buonomini. Per essere eletti, nel 2017 servirono 126 preferenze, questa volta il numero sufficiente potrebbe essere addirittura inferiore.

Andrea Nannini