Danni alluvione duemile richieste per gli indennizzi

Scaduto giovedì il termine per le domande. Si doveva scegliere tra tre tipologie di risarcimento

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di Giulia Mancinelli

Sono quasi 2 mila i modelli B1 presentati dai cittadini senigalliesi per la "ricognizione dei danni" e per "la domanda di contributo per l’immediato sostegno alla popolazione" colpita dall’alluvione del 15 settembre scorso. Si è chiuso giovedì alle ore 13 il termine ultimo per la presentazione delle domande e il nuclei familiari che hanno chiesto gli indennizzi per i danni subiti dalla disastrosa calamità. Il modulo, semplificato rispetto alla prima versione anche su richiesta del comune di Senigallia, è stato ufficializzato dalla Regione Marche solo il 18 ottobre. L’Amministrazione Comunale ha messo a disposizione un pool di quattro tecnici professionisti che, a titolo completamente gratuito, hanno risposto alle domande dei cittadini o li hanno aiutati nella compilazione della domanda. Il servizio di assistenza è stato allestito presso l’URP di piazza Manni ed è stato aperto mattina e pomeriggio. Contemporaneamente era possibile chiedere informazioni anche via mail attraverso un indirizzo dedicato dell’ufficio tecnico comunale predisposto.

Anche la consegna del modello B1 è stata piuttosto agevole, dal momento che è avvenuta in modo scaglionato. Ma non solo. I moduli potevano essere consegnati oltre che all’URP anche presso l’ufficio messi del Comune in piazza Roma o inviati al Comune per mail. Attraverso il modello B1 i cittadini dovevano scegliere tra tre diverse opzioni di indennizzi: o un indennizzo massimo di 5 mila euro, o la richiesta di un risarcimento più oneroso a seguito però di una rendicontazione minuziosa delle spese da sostenere dopo una prima ricognizione dei danni, o addirittura potevano chiedere la delocalizzazione del proprio immobile. Una ipotesi questa sulla carta fattibile ma più complicata da attuare, come ha spiegato anche il sindaco Massimo Olivetti. "Stiamo ancora procedendo con i controllo dei moduli, ma la delocalizzazione di un immobile alluvionato non è stata una opzione particolarmente richiesta (al momento si è paventata questa possibilità per villa Giannini a Brugnetto ndr) -spiega- bisogna essere realistici. Al momento sono stati stanziati 5 milioni di euro e con questa cifra si fa fatica a far fronte alle spese già sostenute... Per pensare alle delocalizzazioni occorre capire se a livello di Governo centrale ci sarà al possibilità (attraverso un incremento dei fondi stanziati ndr). Come Comune possiamo solo pensare ad individuare altre eventualmente aree dove sia possibile delocalizzare". Sono intanto 308 le case sgomberate, come certificato dalle ordinanze della Polizia Muncipale, perchè insalubri o inagibili dopo l’alluvionate.