De Amicis, la ditta lascia l’incarico: si allungano i tempi per i lavori

La ditta incaricata lascia l’incarico e per terminare i lavori del plesso scolastico De Amicis serve un surplus di tempo e di soldi. È il male del momento sul fronte dei lavori pubblici e le amministrazioni locali sono le prime vittime. Per il Comune di Ancona sta diventando una gatta da pelare e il problema ha già riguardato l’ultimo stralcio dei lavori alla Mole Vanvitelliana e ora interessa la scuola primaria De Amicis. Ieri il Carlino ha dato notizia della fine dei lavori entro fine anno e del ritorno degli alunni sui banchi dell’edificio storico di corso Amendola entro gennaio 2023. La notizia è confermata, ma in questo caso, a differenza di quanto accadrà per la Mole dove si prospettano tempi più lunghi, nel caso delle De Amicis è stato possibile limitare i danni a pochi mesi. La previsione era di riportare le classi dentro il plesso di corso Amendola all’inizio dell’anno scolastico e invece ciò accadrà con un quadrimestre di ritardo. È bene ricordarlo, l’amministrazione ha inserito le De Amicis in una lista di istituti di sua competenza da adeguare alle normative sul fronte della vulnerabilità sismica. Se i tempi si allungheranno di almeno cinque mesi, il conto presentato per terminare l’opera è lievitato di oltre 500mila euro che porta l’appalto complessivo a oltre 3 milioni di euro (al netto del ribasso in base d’asta), con la maggior parte dei fondi reperiti dal Miur. Una variante alla fase progettuale originaria, approvata a tutti i livelli, costosa che però consentirà di limitare i danni e di riattivare una delle scuole più prestigiose della città.

Se il conto è lievitato lo si deve proprio al costo dei materiali che, in corso d’opera, rendono gli interventi non più economicamente vantaggiosi, da qui la ‘fuga’ di molte ditte inizialmente incaricate. La speranza adesso è che la stessa cosa non capiti con le Antognini, l’istituto che si trova tra le vie Bramante, Canale e Scandali. Anche lì cantiere interrotto e fermo da mesi, ma il futuro sembra roseo: "A breve i lavori riprenderanno per portare a termine l’opera" ha rassicurato l’assessore ai lavori pubblici, Paolo Manarini. Intanto il plesso a due passi dal classico Rinaldini resta il covo di balordi, vandali e di bivacchi per disperati.