Ancona, mura antiche sommerse dai rifiuti. E l'arco della caldaia perde i pezzi

Tra l’istituto nautico e le testimonianze storiche ci sono bottiglie, ruote di bicilette e persino posaceneri infilzati nelle pareti che si sgretolano

Muri sgretolati e degrado dietro l'arco

Muri sgretolati e degrado dietro l'arco

Ancona, 8 ottobre 2017 - Non solo la caldaia della discordia. All’istituto nautico non si finisce di stupirsi per una situazione di degrado unica, una vergogna da cancellare. Da una parte l’evidenza dell’arco medievale, minacciato da abbandono e dalla caldaia attaccata alla splendida struttura storica. Eppure basta aguzzare un po’ la vista e dare un’occhiata anche alle spalle dell’arco per rendersi conto di come le cose possano peggiorare.

Oltre alla testimonianza medievale, ce ne sono altre, ben occultate, che addirittura risalgono al periodo romano e dunque di respiro archeologico. Si tratta di mura che un tempo facevano parte del vecchio porto traianeo, una prosecuzione del sito, anch’esso tristemente in abbandono, che si trova a non più di venti metri.

Al momento di erigere l’istituto nautico, negli anni ‘60, gli illuminati progettisti hanno pensato bene di costruire la struttura moderna sulle fondamenta e in mezzo ai resti archeologici del porto traianeo. Una parte si trovano dentro la scuola, l’altra, esterna, dovrebbe essere protetta e ammirata e invece è lasciata nel più totale abbandono. L’istituto scolastico ha solo proceduto a realizzare delle barriere antintrusione in ferro, chiuse con dei lucchetti, senza pensare al recupero delle opere murarie. Parti storiche dove poggiano vecchie passerelle arrugginite ed inagibili. Rifiuti di ogni tipo, lasciati dagli studenti nel corso degli anni, senza che nessuno pulisca o si curi quanto meno di tenere a bada la vegetazione. Nello slargo protetto dalla recinzione, c’è addirittura la ruota di una bicicletta di cui nessuno sa niente e che nessuno pensa a togliere. Nelle fondamenta della scuola - la scuola poggia su dei piloni - si è accumulato di tutto e il lento incedere del tempo favorisce questo inesorabile deterioramento dell’area.

Tornando all’arco medievale, tra i buchi della struttura, davvero malridotta, gli studenti hanno creato dei piccoli vano dove ficcare rifiuti, cartacce, posacenere improvvisati. Intanto pezzi di muratura dell’arco continuano a staccarsi e cadere. Ci si sposta di pochi metri e i resti archeologici dello scalo traianeo si mostrano in tutto il loro degrado.

La soprintendenza delle Marche in quel caso, tuttavia, si sta preparando ad avviare il cantiere per l’installazione della nuova tettoia e di un’opera di protezione seria del sito. I finanziamenti sarebbero a disposizione ed entro l’anno l’iter potrebbe partire.

Inutile, in attesa del via ai lavori, metterci le mani. Su tutto il resto invece i tempi si allungano, compreso il mega progetto per il Parco Archeologico di Ancona, con al centro l’Anfiteatro Romano. I 2,3 milioni di euro promessi dal Mibact tardano ad essere assegnati.