"Delitto Ilaria Maiorano, Tarik è distrutto"

L’avvocato Domenico Biasco ha parlato con il marocchino accusato dell’omicidio : "Mi ha chiesto delle bambine, è davvero provato"

Migration

L’udienza davanti al gip ha convalidato il fermo per Tarik El Ghaddassi, 42 anni, marocchino, per gravi indizi di colpevolezza in merito all’omicidio della moglie Ilaria Maiorano, 41enne, deceduta nel casolare di via Montefanese a Osimo l’11 scorso. La misura di sicurezza sarebbe stata chiesta dal pm anche per il pericolo di fuga tra le altre cose. "Tarik è provato dal punto di vista esistenziale perché sa che, anche se dovesse uscire dal carcere domani, è morta sua moglie, madre delle sue due figlie. E’ distrutto. Mi ha chiesto delle bambine. Oggi si trova in una sezione del carcere di Montacuto dove non ha contatti con gli altri", afferma l’avvocato Domenico Biasco. Lunedì scadranno i termini per presentare l’istanza di scarcerazione al tribunale del Riesame. L’uomo continua a negare le accuse, sostenendo la tesi di un litigio avvenuto la sera prima, di una caduta dalle scale di lei nel tentativo di non farlo andare via di casa: dopo la lite lui e la moglie avrebbero dormito in camere separate; al mattino la 41enne era stata trovata morta in casa. Intanto a Osimo è bagarre politica sul caso. Le Liste civiche hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Simone Pugnaloni e dell’assessore ai Servizi sociali Paola Andreoni per il modo in cui sarebbe stato gestito il caso Maiorano che sarà discussa nel prossimo Consiglio comunale. "Le Liste Civiche invocano le dimissioni di sindaco e vice, attaccando la nostra Amministrazione, strumentalizzando biecamente la tragica vicenda che ha colpito la nostra comunità – afferma il gruppo consiliare di maggioranza del Pd -. Ricordiamo che neanche il lutto cittadino ha fermato il loro massimo rappresentante (Presidente del consiglio Regionale) e saremo noi gli ipocriti? In momenti come questi, di fronte ad una tragedia che colpisce l’intera comunità, era necessaria l’unità di tutte le forze politiche mentre per le Liste civiche è stato prioritario mettere in moto la solita "macchina del fango". Sono già in campagna elettorale e la fanno anche su questi tragici eventi. Per parte nostra non ci abbasseremo mai a tanta meschinità. Riteniamo che l’unico messaggio che in questi momenti debba passare sia quello della denuncia contro la violenza sulle donne, rivolgendosi alle apposite strutture e alle istituzioni che operano sul territorio comunale. Ad Osimo è operativo lo sportello antiviolenza dell’associazione Donne e giustizia, attivo al numero 800032810, poi il contatto mail donne.giustizia@gmail.com e i numeri 122 e 1522". Silvia Santini