Un legame forte, autentico, duraturo, poi il distacco, seppur breve, ed ora il rientro in quella che a tutti gli effetti può essere definita casa. Quello tra Gianfranco D’Errico e la Vigor è un rapporto indissolubile, a 30 anni appena compiuti il cerchio si chiude e non poteva mancare il lieto fine. Gli ultimi 6 mesi di lontananza (D’Errico ha contribuito al raggiungimento della promozione in Eccellenza del Matelica) non sono il frutto di incomprensioni o delusioni: "Derrick" aveva semplicemente bisogno di staccare un po’, di alleggerire l’impegno con il calcio e con la sua amata Vigor. In estate è tornato nella spiaggia di velluto, è subito sceso in campo con il sorriso, senza il pensiero di infortuni e malesseri. È tornato al "Bianchelli", più carico che mai, con lo stesso entusiasmo che aveva il giorno dell’esordio. Quando approdò per la prima volta nella città della Rotonda, al termine di una sessione di mercato invernale, la situazione era ben diversa: società differente, categoria più bassa ed il suo nome diceva poco o niente agli appassionati che in realtà ignoravano di aver accolto una delle bandiere vigorine più vincenti di sempre. "Volevo tornare, dovevo farlo dopo 8 anni in questa città, con questa maglia - spiega D’Errico -. Al di là dei risultati raggiunti, sono ancora qui per sperare di ottenere qualcosa di grande e con tante motivazioni in più. A Matelica mi sono trovato benissimo, ma una volta risolti alcuni aspetti squisitamente personali non ho avuto dubbi: sono tornato a Senigallia, perché era giusto farlo. Ricordo il mio esordio al Bianchelli - aggiunge - c’era poca gente, oggi invece durante le partite alzo gli occhi sugli spalti e mi rendo conto di aver contribuito a riaccendere la passione in questa città". Ed a proposito di momenti memorabili, ce n’è uno in particolare che difficilmente Gianfranco D’Errico potrà dimenticare. "Ho ancora i brividi, il gol più importante è quello su punizione contro il Valdichienti Ponte: il momento più bello della mia carriera in rossoblu - dice -. Quel successo significava promozione in Serie D, una giornata a dir poco perfetta". Tornando al presente: in questo avvio di stagione D’Errico è apparso tra i più in forma del gruppo, ha già regalato perle di classe, gode della stima del tecnico ed è pronto a giocarsi le proprie chance. "Tutti devono meritarsi il posto, nulla è scontato ed è giusto che sia così - conclude Derrick -. Non amo fare promesse, ma sono felice di portare la mia allegria nello spogliatoio e dare una mano ai più giovani, in particolare ai miei connazionali. Ormai vivo in Italia, eppure mi sento argentino ed avere compagni che provengono da quella terra mi responsabilizza ancor di più". D’Errico ha appena compiuto 30 anni, un traguardo che, almeno nello sport, fa rima con maturità.
Nicolò Scocchera