"Di nuovo a scuola in presenza: raggiunto obiettivo prioritario"

Il candidato governatore del centrosinistra Mangialardi plaude all’intesa trovata

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"La riapertura delle scuole di ogni ordine e grado, con didattica in presenza, a partire dal nuovo anno scolastico, rappresentava un obiettivo prioritario per studenti, famiglie ed enti locali. Averlo raggiunto dopo un lungo, e a volte anche teso confronto con la ministra, è un passo avanti significativo per le regioni". Lo sottolinea Maurizio Mangialardi, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Marche.

"Ora è indispensabile che si dia attuazione agli interventi necessari ad assicurare la sicurezza nelle scuole attraverso protocolli puntuali – prosegue –. L’impegno della nostra coalizione è però rivolto a dare risposte alle urgenze della scuola nella sua complessità e questo vuol dire rispetto per gli studenti e per gli insegnanti". "Il tema del personale docente sarà subito affrontato per ripristinare l’organico – conclude – tanto del personale di ruolo quanto di quello supplente, con un’attenzione particolare ai territori colpiti dal sisma, perché il sistema scuola delle Marche torni di esempio al resto del Paese".

Ma per Mangialradi qualche problema arriva dal fronte della coalizione. "Il Pd passi ora dalle parole ai fatti se vuole coalizioni larghe alle prossime elezioni regionali e contribuisca ad una riunione dei leader delle forze politiche che sostengono il governo per provare a trovare insieme ai territori candidature comuni per battere le destre". Lo afferma Paolo Cento, responsabile nazionale enti locali di Sinistra Italiana. "La sinistra è disponibile – prosegue l’esponente di Leu – a trovare soluzioni condivise che siano utili a garantire governi efficaci, nuovo welfare regionale per affrontare la crisi sociale, conversione ecologica dell’economia per utilizzare al meglio le risorse europee. Ad oggi nella Marche, in Campania e Toscana – conclude Cento – rimangono ancora forti criticità programmatiche e sui candidati mentre in Liguria si rischia di disperdere per incomprensibili veti locali il prezioso lavoro unitario già fatto".