"Diceva di amarmi e invece abusava di me"

La donna vittima dell’operaio accusato di stalking e violenza: "Me lo trovavo ovunque, avevo paura: è 1.90 per cento chili"

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di Marina Verdenelli

L’operaio condannato per stalking e violenza sessuale era finito a processo dopo la richiesta di giudizio immediato formulata dalla Procura. Dopo sei mesi ai domiciliari, per la misura cautelare scattata ad agosto dello scorso anno, gli era stato l’obbligo di firma per due mesi ed infine ha avuto un divieto di avvicinamento alla vittima ancora in atto. Il Carlino ha incontrato la donna che secondo l’accusa ha subito i soprusi per due anni. Il primo grado di giudizio si è concluso, l’uomo da lei denunciato è stato condannato.

Lei come si sente adesso?

"Un po’ più sollevata e più protetta. Mi sento come una cittadina che è stata riconosciuta dallo Stato e dalla giustizia e questo mi fa piacere".

Cosa ha passato in questi anni?

"Ho passato l’inferno e non auguro a nessuna donna di trovarsi in una situazione come mi sono trovata io. Per affrontare queste cose ci vuole una buona dose di coraggio e di forza, io ero terrorizzata da questa persona a cui sono stata legata sentimentalmente perché è successo anche che una volta mi ha presa per il collo. Credevo che dopo le prime denunce si sarebbe fermato, non avrei mai voluto affrontare un processo, chiedevo solo di essere lasciata in pace".

Lui invece ha continuato?

"Sì, anzi è stata una escalation, andava sempre crescendo, prima messaggi, poi mi avvicinava da profili Facebook fasulli che puntualmente bloccavo, telefonate continue, appostamenti, pedinamenti in auto, se mi incrociava mi veniva subito dietro. Me lo trovavo al supermercato, al bar, sul posto di lavoro, mi stava addosso come un falco come se avessi un microchip, era facile per lui trovarmi. Prima mi minacciava, ha abusato anche di me, poi mi chiedeva scusa, mi diceva che mi amava. Passava dal love bombing (bombardamento d’amore) a frasi offensive e svilenti ogni volta che lo rifiutavo".

I primi passi che ha mosso per fermarlo quali sono stati?

"Ho fatto una richiesta di ammonimento il 24 novembre del 2018 in questura, presentando le prove dei messaggi delle telefonate. Poi il 15 gennaio 2020 ho presentato la prima denuncia sempre in questura. L’ossessione è stata così morbosa fino ad arrivare alle violenze sessuali. Quando uscivo di casa lo facevo sempre con un registratore per essere pronta a registrare se mi aggrediva e in uno degli abusi subiti sono riuscita a farlo. Avevo paura di lui perché è una persona alta un metro e 90 e pesa cento chili".

Cosa si sente di dire alle donne che possono trovarsi nella sua stessa situazione o davanti ad un uomo violento?

"Denunciare sempre, rivolgersi ai centri antiviolenza specializzati e farsi seguire da loro. E’ l’unico modo per uscirne perché quando subisci queste cose ti senti quasi in colpa, sono comportamenti che ti devastano, senza un aiuto esterno è impossibile affrontare tutto questo. Certi uomini pensano che sei di loro proprietà e vanno fermati subito".

Cosa si augura per il futuro?

"Di riprendermi la mia vita, di trovare un po’ di serenità perché durante questo brutto periodo non potevo nemmeno avvicinarmi a qualcuno che lui mi trovava, si avvicinava e faceva scenate davanti alle persone e per me è stato orribile".