Disconnect day, Corinaldo spegne i cellulari dei ragazzi

Sabato giornata della disconnessione in un centro simbolo delle tragedie giovanili

Giovani e cellulare

Giovani e cellulare

Corinaldo (Ancona), 10 maggio 2019 - Riscoprire il piacere del mondo antico da disconnessi e soprattutto lanciare un messaggio chiaro e netto nei confronti delle dipendenze digitali. È il senso del ‘Disconnect day’, che domani dalle 9 alle 19 terrà banco in centro storico a Corinaldo con eventi no stop ad ingresso gratuito per ogni fascia d’età, dai bambini agli anziani. Leit motiv dell’iniziativa organizzata dall’associazione nazionale Dite impegnata nel contrasto alle dipendenze tecnologiche presieduta dallo psicoterapeuta Giuseppe Lavenia sarà appunto la volontà di recuperare la connessione con il mondo reale. Il programma prevede alle 9.30 al teatro comunale lo spettacolo dell’attore Paolo Ruffini mentre alle 17 si potrà assistere alla proiezione del film ‘Sconnessi’ a cui sarà presente il regista Christian Marazziti. Sempre tra gli eventi in teatro va segnalato l’appuntamento delle 15 nel quale si parlerà di adolescenti digitalmente modificati con gli psicosomatologi Riccardo Scognamiglio e Matteo Russo, moderati dal giornalista di Sky Tg24 Gianluca Ales.

Giuseppe Lavenia, la scelta di Corinaldo per la prima giornata nazionale da disconnessi é legata anche alla maledetta tragedia della discoteca ‘Lanterna azzurra’ di cinque mesi fa?

«In qualche modo è così e non solo perché la nostra associazione per combattere le dipendenze tecnologiche è nata proprio nella vicina Senigallia pur avendo ormai cinquanta sedi in tutta Italia. Purtroppo di Corinaldo si é inevitabilmente parlato tanto negli ultimi tempi per quel drammatico evento e nel nostro piccolo intendiamo fornire una luce positiva a questo affascinante borgo. Va anche detto che Corinaldo per la sua conformazione territoriale si presta benissimo ad un evento del genere, con le entrate in centro tramite le porte storiche che rendono perfettamente il senso di comunità».

Davvero renderete inattivi i telefonini dei partecipanti?

«Non esiste obbligo. Chi vuole accedere agli eventi, tutti gratuiti, può farlo continuando a tenere acceso il proprio cellulare, ma ci auguriamo che ci siano diverse persone in grado di raccogliere la nostra sfida. Chiediamo di presentarsi negli infopoint dove si provvederà a sigillare gli smartphone in un’apposita busta in modo da lasciare l’apparecchio spento per un minimo di tre ore. Chi riuscirà a non utilizzare il proprio telefono per almeno 180 minuti, poi riceverà dei gadget e piccoli premi per aver resistito alla tentazione digitale».

Crede che i partecipanti riusciranno a superare questo simbolico esame?

«Le statistiche dicono che in media difficilmente per oltre tre ore si rinuncia ad armeggiare davanti ad uno schermo, ma in questo caso non mancheranno certo le occasioni per essere più sociali e meno social. Tra incontri, laboratori, proiezioni di film ed eventi vari ce ne sarà per tutti i gusti, compreso un mago tecnologico che, a suo modo, ci farà capire come le informazioni da noi lasciate sui nuovi network possano venire utilizzate da qualcuno per scopi non esattamente nobili».

Insomma, ci sta dicendo che essere superconnessi non è poi tutto questo gran vantaggio?

«Credo che il senso dell’iniziativa sia raccolto nel titolo di uno degli incontri in programma denominato ‘Felici anche senza’. Questa giornata servirà, appunto, per far capire che non bisogna abusare delle nuove tecnologie nel primo evento in assoluto su scala nazionale, a cui ne seguiranno altri in città diverse, probabilmente uno già in questo 2019 ed ulteriori appuntamenti nel 2020».