Divina Commedia, capolavori su carta

La mostra dedicata a Dante alla pinacoteca di Fabriano sarà aperta fino all’8 maggio: 91 le opere esposte

Migration

di Sara Ferreri

"Canti di carta" è la mostra dedicata a Dante Alighieri che sarà inaugurata sabato e resterà aperta fino all’8 maggio alla pinacoteca Molajoli di Fabriano. Un’esposizione che mette al centro "la Divina Commedia nei capolavori su carta dal Medioevo ad oggi". "Un excursus storico di opere artistiche su carta in omaggio al sommo vate. Mostra ideata e curata da Carlo Bachetti Doria, capo dipartimento di Arte, lingue e culture dell’Accademia di belle arti e design Poliarte di Ancona. "Canti di Carta", presentata ieri in Regione dall’assessore alla cultura Giorgia Latini e dalla consigliera Chiara Biondi, evoca le soavità multisensoriali, udito, olfatto e tatto in particolare che la carta, materiale preziosissimo, sa esprimere. Il professor Stefano Papetti, direttore dei musei Civici di Ascoli Piceno, città dalla quale proviene tutto il materiale in mostra la definisce "un’occasione per ricordare Dante attraverso disegni, incisioni e volumi provenienti da alcune importanti biblioteche marchigiane come quella di Ascoli Piceno che si legano alla produzione artistica di Dante. Non v’è dubbio che la Divina Commedia abbia esercitato per 700 anni, fino ai nostri giorni, una grande influenza sulle arti figurative e la mostra lo esprime attraverso opere d’arte realizzate tutte su carta di grandi artisti del passato. Dalla Pinacoteca di Ascoli arriveranno i disegni di Guercino, una straordinaria miniatura di Giovanna Gazzoni, la più famosa pittrice del Seicento italiano, dalla galleria Osvaldo Licini le incisioni di Jean Arp, Giorgio Morandi ed Emilio Vedova e uno straordinario disegno con un angelo ribelle di Osvaldo Licini. Una mostra – conclude Papetti – che sarà anche occasione per riflettere sull’importanza che alcuni centri marchigiani come Fabriano, Ascoli e Pioraco hanno avuto nella produzione della carta ma anche per comprendere come la carta nonostante la sua fragilità abbia costituito un veicolo importante per secoli". "Ci saranno libri incunaboli – spiega il curatore Carlo Bachetti Doria –, libri rarissimi dalla biblioteca di Ascoli e da collezioni privati, tra cui una rarissima Divina Commedia del 1491 con commento di Cristoforo Landino. E poi il primo manoscritto dell’Acerba di Cecco d’Ascoli, noto come l’anti-Dante. C’è poi una sezione di cartografia, con la descrizione scientifica del sistema subterraneo e dei cieli la quale si è ispirata a Dante. E poi la sezione delle opere d’arte con testimonianze di altissimo livello di tutti i sistemi di stampa grafica, tra cui quello che è considerato il miglior ritratto di Dante, quello di Adolfo De Carolis, dal polo di San Francesco di Montefiore dell’Aso".

Novantuno le opere d’arte esposte in un percorso segnato da dieci sezioni "emerse da un viaggio alla ricerca di materiale cartaceo nella provincia di Ascoli durante il quale – conclude il curatore – ci siamo immedesimati nello sguardo di Dante".